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Palermo Post > Blog > Archivio > Estorsione ed autoriciclagio per i vertici de L’Arcipelago
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Estorsione ed autoriciclagio per i vertici de L’Arcipelago

Redazione
Ultimo Aggiornamento: 19 Ottobre 2021 20:40
Redazione - Redazione Palermo Post
Pubblicato 19 Ottobre 2021
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Sono state rinviate a giudizio dal gup di Trapani Emanuele Cersosimo cinque delle sei persone coinvolte nell’indagine della Guardia di finanza “A shot of money”, relativa alle estorsioni in busta paga che, secondo l’accusa, sarebbero state commesse, fino all’inizio del 2019, in danno di diversi dipendenti del supermercato Conad di Trapani quando questo era gestito dalla società “L’Arcipelago”. Società di cui facevano parte anche i dipendenti dell’ex Portobello di Carini, oggi ricollocati in altre aziende commerciali.

Ad essere processati saranno i vertici de L’Arcipelago (prima udienza davanti il Tribunale di Trapani il prossimo 17 dicembre) Gianluca Amato, 47 anni, di Carini, Salvatore Vitale, 42 anni, anche lui di Carini, ma residente a Palermo, rispettivamente presidente del Cda e consigliere delegato de “L’Arcipelago”.

Alla sbarra anche Massimo Leonardi, 47 anni, catanese, Romina Fiore, 38 anni, palermitana, responsabili all’epoca dei fatti del Conad di Trapani, e il sindacalista Antonino Bignardelli, 53 anni, di San Vito Lo Capo, della Cildi. Un’altra sindacalista, Nunzia Bivona, 50 anni, palermitana, della UilTucs, ha chiesto di essere processata con rito abbreviato.

Tutti sono accusati di estorsione in concorso. Amato e Vitale anche di riciclaggio. Per i sei imputati, ai primi di novembre 2020, il gip di Trapani dispose misure cautelari personali interdittive: divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e la professione di conciliatore sindacale, nonché il sequestro preventivo di circa mezzo milione di euro, quale profitto illecito dei reati di estorsione e auto-riciclaggio.

Redazione – Palermo Post

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