Zdenek Zeman, cominciò la sua lunghissima carriera di allenatore proprio dalla Sicilia e da Palermo, il suo approdo nell’isola a Cinisi nel lontano 1969, poi sempre in provincia di Palermo la Bacigalupo, il Carini, il Misilmeri e l’Esakalsa, prima di essere chiamato da Renzo Barbera nel 1974 ad allenare le giovanili rosanero (proprio nell’anno in cui il Palermo perdeva la finale di Coppa Italia contro il Bologna) dove rimarrà fino al 1983, prima di approdare al Licata, con molti dei ragazzi cresciuti in quella primavera, realizzando il primo miracolo zemaniano.
“Zeman ha fatto la storia del calcio, lungi da me pensare di essere al suo livello. Alleno il Palermo e cerco di fare del mio meglio. Cerco di vedere la partita non come una sfida, ma come una possibilità di superare un esame per accrescere la nostra autostima e riconquistare la fiducia della nostra gente”.
Lo ha detto l’allenatore del Palermo Silvio Baldini alla vigilia della partita del campionato di Serie C che metterà di fronte, domani pomeriggio alle 18, il Palermo e il Foggia di Zdenek Zeman. I due allenatori sono i più esperti della categoria e mettono insieme quasi 1.900 presenze in panchina in due: 1.070 il boemo e 784 il toscano. I rossoneri pugliesi non vincono da otto partite, ma l’allenatore del Palermo non vede una squadra in crisi.
“Speriamo che il Foggia cominci a giocare bene dalla prossima partita – ha detto Baldini – domani speriamo che il protagonista in positivo sia il Palermo. Il Foggia non ci aspetterà, vuole vincere. La mia idea è andare in campo come se il Foggia partisse già dall’1-0 e per vincere devo fare almeno due gol. Ho rivisto le ultime partite dei rossoneri, Zeman è un maestro e si vede. Applicano le sue idee e i suoi concetti di gioco. Non possiamo andare in campo e subire le loro iniziative. Il Palermo deve cercare la svolta positiva in campionato”.
Roberta D’Asta – Palermo Post