Per un attimo ci abbiamo creduto davvero, abbiamo trattenuto il fiato come quando si attende il fischio finale ai mondiali o l’ultimo frame della fiction preferita. Ancora una volta ci siamo sentiti tutti genitori della piccola Denise, fiduciosi di poterla riabbracciare, ma le speranze e forse il troppo desiderio di scrivere un lieto fine per questa drammatica storia sono state disattese.
Dopo le ultime dichiarazioni da parte degli avvocati della famiglia di Denise Pipitone cala il sipario sulla vicenda della ragazza russa che nei giorni precedenti aveva fatto diramare su emittenti internazionali un appello in cui cercava i genitori biologici. Infatti, la sua straordinaria somiglianza con alcuni caratteri somatici della famiglia della piccola, sparita da Mazara del Vallo nel lontano settembre 2004, e la pista del rapimento e dell’allontanamento dall’Italia che da sempre hanno animato le indagini, avevano lasciato ben pensare.
Tuttavia, la scienza ha dato il suo verdetto il gruppo sanguigno non è compatibile. Non è lei Denise, non c’è altro da dire, non ci sono altri commenti da fare, non ci sono altri articoli da scrivere e non ci sono più interviste che possano essere utili alla causa. Bisogna accettare l’evidenza, andare avanti e cercare ancora.
La Forza della Mamma di Denise
In tutti questi anni la forza, la fiducia e la straordinaria compostezza della mamma di Denise, Piera Maggio, sono stati pilastri di una coscienza nazionale che non si è mai arresa e che, come il primo giorno, è ancora animata da quella tenue speranza che fa sì sognare ma sempre coi piedi ben piantati a terra.
Quindi, da questo momento l’importante è non dimenticare, chiunque voglia unirsi alle ricerche ed aiutare Denise a ritornare a casa può inserire nella homepage del proprio sito web o condividere nella propria pagina facebook l’immagine di Denise, con collegamento al seguente link scrivendo lo slogan ” VOGLIAMO DENISE LIBERA, VOGLIAMO GIUSTIZIA, I BAMBINI NON SI TOCCANO”. (nel rispetto della policy per la diffusione dell’immagine di Denise).
Redazione – Palermo Post