Allestito un ospedale da campo al cervello, una misura drastica segno che la situazione legata alla pandemia nella provincia di Palermo é ormai esplosiva. Le misure prese dal consiglio dei ministri, con l’ostruzionismo della lega di Salvini, non consentiranno di allentare la pressione sugli ospedali in un momento di crescita esponenziale dei contagi a causa della contagiosissima variante omicron.
Così un ospedale da campo con dieci posti è stato allestito ieri sera all’ospedale Cervello di Palermo per fronteggiare l’emergenza causata da decine di ambulanze in attesa da ore davanti al Pronto Soccorso. La decisione è stata presa di concerto con la protezione civile, in attesa che i reparti di ostetricia del Cervello e quello dell’ospedale Civico completino la riconversione per destinarli a pazienti Covid. Il numero dei ricoveri negli ospedali siciliani in queste ultime ore, sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive, sta registrando nuovamente un forte aumento. La situazione più allarmante all’ospedale Cervello di Palermo dove, nel reparto di Rianimazione, su 16 posti disponibili, sono ricoverati ad oggi 14 pazienti di cui 13 non vaccinati, tra i quali anche under 50. Per questo motivo, dopo il reparto di cardiologia, si sta destinando ai pazienti Covid anche quello di Ostetricia e Ginecologia.
Il ritardo con il quale si sta muovendo la macchina sanitaria siciliana, che si è fatta trovare impreparata all’urto della quarta ondata di covid, è decisamente grave, sia per le condizioni ospedaliere, andate sotto stress come se avessimo conosciuto il covid ieri, sia per medicina territoriale, che essendo praticamente inesistente lascia soli e allo sbando migliaia di persone che fronteggiano il covid armate solo di tachipirina e saturimetro.
Così l’ospedale da campo del Cervello diventa il simbolo dell’inadeguatezza delle strutture commissariali, ma soprattutto della classe politica siciliana, che aveva persino scelto di togliere fondi alle strutture destinate al tracciamento e alla prevenzione. Giorno 10 gennaio apriranno le scuole e non ci vuole un comitato scientifico per capire che si rischia di precipitare in un condizione apocalittica.
Roberta D’Asta – Palermo Post