Il tribunale di Termini Imerese ha condannato a 5 anni padre Vincenzo Esposito, 64 anni, con l’accusa di concorso nella prostituzione minorile. Il sacerdote ha pagato dei giovani minori di Termini Imerese per prestazioni sessuali a distanza mediante videochat.
Il collegio giudicante presieduto da Vittorio Alcamo è andato oltre la richiesta della procura, che aveva proposto 4 anni e un mese. Il sacerdote è originario di Cerda (Palermo), ma quando avvennero i fatti, l’estate scorsa, era parroco a San Feliciano Magione in Perugia. Ma le vittime a cui aveva chiesto le prestazioni sessuali erano tutte siciliane, delle sue parti.
Secondo la procura don Vincenzo Esposito avrebbe preteso da quattro sedicenni prestazioni sessuali a pagamento attraverso videochiamate con Whatsapp o Messenger, la chat di facebook. L’inchiesta era stata coordinata dalla procura termitana perché i carabinieri avevano scoperto la vicenda mentre stavano compiendo intercettazioni nell’ambito di un’altra indagine e si sono imbattuti nel giro di telefonate che coinvolgevano il sacerdote.
Sono tutti di Termini Imerese i ragazzi sedicenni vittime del sacerdote, che li avrebbe pagati per esibizioni sessuali in video. Stralciata invece la posizione della madre di uno dei ragazzini, che secondo i pm avrebbe indotto il figlio ad accettare le offerte di don Vincenzo Esposito.
Redazione – Palermo Post