La piazza palermitana, esasperata da due anni e mezzo di delusioni dentro e fuori dal campo, chiedeva a gran voce una rivoluzione. In risposta, ha ricevuto un cambio nella direzione sportiva, una mossa che difficilmente basterà per raddrizzare una stagione partita con grandi ambizioni ma che si è rapidamente trasformata in un incubo. La squadra, male attrezzata e vittima di limiti tattici, continua a navigare in acque pericolose, mentre l’allenatore Alessio Dionisi, saldo sulla sua panchina, sembra sempre più prigioniero di un’idea di calcio lontana dai risultati sperati.
Dionisi Confermato: Una Scelta Controversa
Nonostante le critiche crescenti, Dionisi rimane al timone del Palermo. A ribadirlo è stato l’amministratore delegato Giovanni Gardini, che ha espresso piena fiducia nel tecnico:
“Dionisi ha la fiducia di tutti. È un allenatore bravo e capace, che sente addosso la responsabilità di allenare il Palermo. La squadra lo segue, e siamo convinti che possa tirarla fuori da questa situazione negativa.”
Una decisione che ha sorpreso tifosi e addetti ai lavori, visto che è raro cambiare il direttore sportivo (adesso in carica c’è Carlo Osti) senza intervenire anche sulla guida tecnica. Eppure, Gardini ha motivato questa scelta come necessaria per dare continuità a un gruppo che, secondo la dirigenza, non avrebbe perso fiducia nel proprio allenatore.
I Limiti della Squadra
Le difficoltà del Palermo non si limitano all’ambito tecnico. La squadra è strutturalmente carente, con una rosa incapace di competere ai livelli richiesti da una piazza ambiziosa come quella palermitana. Sul campo si notano limiti tattici evidenti, frutto di un’idea di calcio che non si traduce in concretezza. L’allenatore, profondamente legato alla sua visione del gioco, non sembra disposto a modificarla, nonostante i risultati negativi e la pressione crescente.
“Non ci nascondiamo e non cerchiamo alibi” ha dichiarato Gardini. “Sappiamo che il momento non è positivo e che i risultati non stanno arrivando. Ma non vogliamo scaricare le responsabilità su altri. C’è fiducia nelle competenze di Dionisi.”
Gli Obiettivi Traditi
A inizio stagione, l’obiettivo dichiarato del Palermo era chiaro: “migliorare il risultato dell’anno precedente”, dietro la formula criptica usata per non dichiarare i propri fallimenti, significava Serie A. Ad oggi, quei traguardi sono lontanissimi. La squadra si trova in una posizione di classifica a ridosso dei playout.
Gardini non ha nascosto questa realtà:
“Dobbiamo essere onesti: non sta succedendo quello che avevamo previsto. Non vendiamo fumo, ma siamo consapevoli di avere la forza e le competenze per tornare a essere competitivi. Il nostro obiettivo rimane quello di riportare il Palermo al ruolo che gli compete.”
Una parziale ammissione di responsabilità che però non basta a placare una piazza esasperata, che continua a chiedere interventi più incisivi per risollevare le sorti della squadra ed onorare la propria storia.
Un Futuro Incerto
La conferma di Dionisi e l’arrivo di Osti come nuovo direttore sportivo rappresentano una scommessa rischiosa per il Palermo. La domanda che aleggia tra i tifosi è semplice: questa scelta sarà sufficiente per cambiare la rotta o si rivelerà un ulteriore passo verso il fallimento di una stagione già compromessa?
Il tecnico, ora sotto pressione più che mai, avrà il compito di dimostrare che la fiducia riposta in lui non è stata mal riposta e dovrà convincerci con risultati concreti, è presto.