Cinisi si prepara a celebrare la seconda edizione di “Pasta…Sì, Festival della Filiera dei Grani Siciliani”, un evento dedicato alla valorizzazione dell’antica tradizione cerealicola dell’isola. Domenica 15 dicembre, l’atrio del Palazzo dei Benedettini ospiterà un raffinato show cooking, mentre mercoledì 18 dicembre, l’aula magna dell’Istituto comprensivo sarà il palcoscenico di un’interessante tavola rotonda.
Un’occasione di gusto e confronto
L’evento, organizzato da ArtiGrafiche Abbate con il supporto di diverse istituzioni regionali e locali, si propone di promuovere il grano siciliano e i suoi derivati, come la pasta e il pane. “Pasta…Sì” sarà un’occasione di incontro e confronto tra esperti del settore, istituzioni e cittadini, con un focus particolare sull’importanza di una sana alimentazione.
Il grano siciliano: un tesoro da valorizzare
La Sicilia, da sempre considerata il “granaio d’Italia”, vanta una lunga tradizione nella coltivazione del grano duro. Nonostante le sfide poste dai cambiamenti climatici, la produzione di grano siciliano continua a rappresentare un’importante risorsa economica e culturale per l’isola. I grani antichi siciliani, in particolare, si distinguono per l’alta digeribilità e le proprietà nutritive, rappresentando un’eccellenza del territorio.
Show cooking e dibattiti
Il festival si aprirà con uno show cooking che vedrà protagonisti alcuni dei migliori chef del territorio, impegnati a realizzare piatti della tradizione siciliana a base di pasta. La madrina dell’evento sarà Meryem Amato, influencer palermitana molto seguita sui social media. La tavola rotonda del 18 dicembre, invece, sarà un momento di approfondimento e dibattito sul futuro della filiera cerealicola siciliana, con la presentazione dei dati dell’ultimo censimento e la partecipazione degli alunni dell’Istituto comprensivo di Cinisi.
Un futuro DOP per la pasta siciliana?
Tra i temi caldi del festival, la recente candidatura della pasta di grano duro siciliano alla denominazione di origine protetta (DOP), un riconoscimento che potrebbe dare un ulteriore impulso alla valorizzazione di questo prodotto simbolo della tradizione culinaria dell’isola.