Non è mai troppo tardi per liberarsi dell’incompetenza, per cui continuiamo a pensare che l’esonero di Dionisi sarebbe l’unica cosa sensata da fare: lo era ad ottobre, lo era a dicembre, lo era a marzo e lo è anche adesso, a stagione non del tutto compromessa. Sarebbe auspicabile avere in panchina qualcuno che non remi contro, a meno che non sia questa la volontà della società. Ma è un retro pensiero che non facciamo e non vogliamo fare. Quindi perché insistere tenendo in panchina questo allenatore che in 9 mesi al Palermo ha dimostrato solo arroganza e presunzione? Osti, Gardini o chi per voi, affidate la panchina per queste ultime due partite, in cui abbiamo ancora il destino nelle nostre mani, ad un qualsiasi traghettatore. Tutto è meglio di Alessio Dionisi ed oggi è stata la prova definitiva.
Che il Palermo avrebbe sofferto a Cesena si è scoperto un’ora prima di scendere in campo, leggendo la formazione degli 11 titolari. Lasciare in panchina Blin, l’unico cervello del centrocampo in grado di interdire e proporre, Baniya, l’unico difensore con gamba e velocità, e soprattutto Brunori e Segre, che di questa squadra sono comunque anima, non è una semplice follia, ma piuttosto è la conferma che Dionisi esercita sul Palermo il suo potere di fare e disfare, sicuramente in spregio alla città e ai suoi tifosi. Ma pensiamo che anche nello spogliatoio non si viva troppo bene la sua ansia da prestazione e l’autoritario protagonismo.
Oggi voglio chiudere così, con un accorato appello affinché qualcuno in Viale del Fante, con uno scatto di orgoglio e amore per questi colori e questa città, metta alla porta il peggiore allenatore da quando io ho memoria. La partita è semplicemente incommentabile. Dico solo: persino Pohjanpalo (che in Serie B ci sta per sbaglio) riesce a spegnersi grazie a Dionisi.