Oggi il presidente di confindustria Bonomi é approdato, per un convegno, in Sicilia, per la precisione a Carini. Un territorio che sta provando a rilanciare la propria area industriale, ridotta dalla crisi economica e dalle scelte politiche ad un semi deserto. Il Ri.Med. sarà l’occasione per rilaciarla, ma anche le tante start up tecnologiche che stanno sorgendo proprio nel territorio carinese, Geolab tra le start up new tech più apprezzate globalmente ne é un esempio.
Le innovazioni tecnologiche sono il punto di partenza per il rilancio industriale della Sicilia, lo sanno bene a Catania, che con l’STMicroelectronics ha rilanciato l’idea stessa del fare industria in Sicilia. Grazie all’azienda italo francese ha saputo resistere alla crisi dell’industria manifatturiera italiana. Così era venuto quasi naturale proporre la Città etnea come possibile sede della Intel, che ha manifestato l’interesse ad aprire un nuovo stabilimento in Italia. Quale destinazione migliore di un polo in un territorio che ha già Know How ed infrastrutture per ospitarlo?
Ma evidentemente non erano stati fatti i conti con un governo a forte trazione settentrionale, non solo per la presenza dei ministri della Lega. Ma soprattutto con la Confindustria in mano ad un uomo che da presidente di Assolombarda ci parlava di questione settentrionale. “Risveglierà dal sonno la questione settentrionale, rivendicherà politiche economiche e sociali europee per quel pezzo di Paese che fa Pil?” Si chiedeva dalle colonne della Nuova Padania Stefano Piazzo, appresa la notizia dell’avvicendamento alla presidenza di Confindustria.
“La Intel in Sicilia o in Piemonte? Meglio in Italia. Prima la portiamo a casa e poi decidiamo dove”. Ha risposto così, Bonomi ai giornalisti che chiedevano delucidazioni sulla questione. Una gelata alle ambizioni di una regione, che storicamente ha qualche questione aperta, cominciata e lasciata tale proprio da quel Piemonte tanto caro al Presidente Padano degli industriali.
Valentina Marsala – Palermo Post
