Palermo e Padova, Baldini e Oddo, due tifoserie gemellate, due città profondamente diverse e distanti, ma incredibilmente amiche praticamente da sempre. Un gemellaggio strano e forse per questo davvero bello. Due squadre di blasone, che hanno vissuto la massima serie in momenti diversi, incrociandosi quasi sempre nelle serie minori. Due percorsi assai diversi, il Padova partito con i favori del pronostico è arrivato ad un soffio dalla promozione diretta, svanita a pochi metri dalla meta. Il Palermo, dopo la disastrosa stagione dello scorso anno, puntava semplicemente a far bene, a crescere e perché no a far vivere bei momenti alla propria tifoseria.
Palermo e Padova
Baldini e Oddo, entrambi subentrati a campionato in corso. Il primo ha fatto gavetta, non è stato un grande calciatore, non ha conosciuto grandi piazze. È cresciuto da allenatore nelle serie inferiori Toscane, prima di approdare a squadre professionistiche ci sono voluti 10 anni di lavoro nei campetti dei dilettanti. Ogni tanto il tecnico di Massa ha conosciuto la A, vivendo forse l’esperienza migliore proprio in Sicilia, ma lato Catania. Oddo è stato un calciatore professionista che ha solcato piazze importanti Lazio e Milan su tutte. È uno dei campioni del mondo del 2006. Strada spianata per il Pescarese quando decide di allenare, comincia direttamente dalla giovanili di piazze in serie A, da Genova a Pescara. Udine la prima panchina importante, poi Perugia e ancora Pescara, ma senza troppi successi. Così approda in TV come commentatore tecnico di canale 5.
Oddo, quando arriva a Padova cambia il volto alla squadra. Conquista 8 vittorie di fila prima del match contro il Südtirol. Una vittoria sarebbe valsa probabilmente la promozione diretta. Invece 0-0 e poi la sconfitta finale contro la Virtus Verona. Sono Playoff e la squadra di Oddo ci arriva con il fiato corto. Si qualifica grazie al miglior piazzamento contro la Juventus U23 ed in rimonta su calcio piazzato all’ultimo secondo contro il Catanzaro. Quando Baldini arriva a Palermo la squadra è disgregata, vegeta nella zona bassa dei playoff e i risultati sono altalenanti. Si arrabbia l’allenatore toscano, striglia i suoi e lo fa pubblicamente, lui vuole uomini. Vuole che chi scende il campo spenda fino all’ultima goccia di energia per la maglia che indossa. Ci vuole tempo, ma riesce nell’intento e dal 26 febbraio non perde più. Volando insieme ai suoi calciatori e ad una città intera sulle ali dell’entusiasmo.
Baldini e Oddo. Due visioni del ruolo agli antipodi
Baldini e Oddo due personalità completamente differenti. Arrogante e presuntuosa quella dell’ex calciatore ed opinionista TV. Fa proclami, si lamenta della sfortuna, tuona la forza della sua squadra “costruiti per vincere”. Fa trasformare tale Cosimo Chiricò classe ’91 in un sedicente Maradona, uno che difficilmente è andato oltre la modesta lega pro a quasi 30 anni. Oddo ha motivato e convinto i suoi, questo è sicuro. Però i proclami di superiorità, quelli di Chiricò o Donnarumma fratello, o dello stesso allenatore, a noi palermitani fanno sorridere. Abbiamo ancora negli occhi le gesta di Pastore, Cavani, Dybala, Miccoli e Toni. Nonché di Zaccardo, di cui Oddo era riserva al mondiale 2006, subentrato per fare la sua unica presenza al 68esimo sul due a zero contro l’Ucraina. Insomma sappiamo distinguere la spocchia dalla classe e i “costruiti per vincere” da chi fa la lega pro.
Meravigliosamente umile l’allenatore del Palermo, di quell’umiltà che ci piace tanto, fatta di sorrisi accennati, lavoro quotidiano, sudore e poche parole misurate. Una cavalcata da rullo compressore nei playoff, ma mai una parola irrispettosa verso gli avversari, mai una parola sugli arbitri (abbiamo avuto 3 rigori contro e almeno un paio non dati). Ci piace l’umiltà di Baldini, che dopo il meritatissimo successo a Padova, anziché mettere in mostra i muscoli dice alla squadra e alla piazza: “dobbiamo giocare come se avessimo perso”.
E ci piace anche che non salti con noi mister Baldini, perché Catania è stata una tua piazza e tu sei troppo uomo per fare la strada che fa il vento, fai la tua di strada, che diciamolo pure non è fatta di bel calcio, ma è lastricata di valori umani di cui questo calcio piegato alle esigenze dello spettacolo ha sempre più bisogno. E ti ringraziamo per avercelo ricordato.
Oddo e Baldini così diversi tra loro. Spero che entrambi conquistino lo spazio che meritano. Il primo a Pontificare su tutti e tutto da commentatore TV e il secondo ad allenare, magari i ragazzi che un giorno vestiranno la maglia azzurra per trasformarli in uomini.
Simone Di Trapani – Palermo Post