In pieno ritmo estivo e con il turismo che torna ed essere florido e copioso, la Sicilia continua, incessantemente, a fare i conti sui propri casi Covid. Conti al rialzo e numeri che non si registravano più dallo scorso maggio. In questi giorni l’Ufficio Statistica del Comune di Palermo sta rendendo noti dati e relative percentuali, diffusi poi dalla Protezione Civile, che inquadrano la nostra isola tra le potenziali regioni a rischio zona gialla subito dopo il Ferragosto.
Infatti, l’aumento dei casi del 14,7%, rispetto alla scorsa settimana che già aveva avuto un importante incremento del 23,5%, comincia, non solo ad essere allarmante, ma anche a dare il primo monito di un nuovo potenziale freno alla già claudicante economia panormita.
Aumentano, dunque, i nuovi positivi, i ricoverati, i nuovi ingressi nelle terapie intensive e anche i decessi. E un altro dato in aumento è quello del rapporto tra tamponi positivi e tamponi effettuati. Insomma, si ritorna a numeri che forse, troppo facilmente, ci si erano lasciati alle spalle.
Numeri che fanno pensare ma che soprattutto preoccupano in un contesto di eterno caos, in cui tutto è il contrario di tutto e normali regole di civile convivenza si mischiano o addirittura lasciano il posto ad ideali politico-filosofeggianti. La pandemia è ancora un fatto molto concreto e bisognerebbe prendere nota della sua effettività e dell’emergenza che ancora, a quasi due anni dall’inizio di questa pittoresca pagina di storia contemporanea, è ai massimi livelli e che a causa delle nuove varianti continua a rappresentare una pericolosa minaccia.
Roberta D’Asta – Palermo Post