Arrestata per corruzione la preside “antimafia” della scuola dello Zen

Redazione
da Redazione
6 Minuti di lettura

Con l’accusa di corruzione finisce in carcere la Preside “Antimafia” della scuola dello Zen.

Pubblicità

Una delle più note esponenti dell’antimafia palermitana, la preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, Daniela Lo Verde, insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica, è stata arrestata dai carabinieri nell’ambito di una indagine coordinata dai pm della Procura Europea Gery Ferarra e Amelia Luise con le accuse di peculato e corruzione. Si sarebbe appropriata, con la complicità del vicepreside della scuola dello Zen Daniele Agosta, anche lui arrestato, di cibo per la mensa dell’istituto scolastico, computer, tablet e iphone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei.

Entrambi gli indagati sono ai domiciliari. Nell’indagine è coinvolta anche una terza persona, Alessandra Conigliaro, la dipendente del negozio R-Store di Palermo che alla preside avrebbe regalato tablet e cellulari in cambio della fornitura alla scuola, in aggiudicazione diretta e in esclusiva, del materiale elettronico. In particolare la preside avrebbe messo in condizione la dipendente, pure lei ai domiciliari, di fare preventivi su misura a discapito di altre aziende sempre per acquisiti realizzati nell’ambito di progetti finanziati dal Pon o da enti pubblici. Tra questi il finanziamento di 675mila per la scuola dell’infanzia, il progetto denominato “Stem”, il progetto P.o.. denominato “Edu Green” di 17.500 euro e il Decreto “Sostegni Bis” per le scuole.

Si sarebbe appropriata anche del cibo della mensa scolastica Daniela Lo Verde, preside della scuola Falcone del quartiere Zen di Palermo nota per le sue battaglie antimafia, arrestata oggi per corruzione e peculato. A giugno scorso i carabinieri che la indagavano hanno intercettato la prima di una serie di conversazioni tra la donna e la figlia che provano che la dirigente si portava a casa gli alimenti, comprati con i fondi europei per gli alunni. Mentre lavorava in ufficio in compagnia della figlia, tra una pratica e l’altra, la preside impartiva alla ragazza indicazioni sugli alimenti da riporre all’interno di un sacchetto da portare a casa.

“Questo me lo voglio portare a casa, questi me li voglio portare a casa … poi mettiamo da parte… poi vediamo cosa c’e qui … li esci e li metti qui sopra…” si sente nella intercettazione che risale al 15 giugno ed è uno degli esempi della gestione illegale della donna. “Il riso … lo metti li davanti alla cassettiera e per la cucina questo … benissimo … ora sistema sopra il frigorifero … questa cosa di origano mettila pure per casa … – spiegava – Quelle mettile in un sacchetto che non si può scendere. Il tonno mettilo qui sotto … poi lo portiamo a casa a Sferracavallo (la villa al mare della preside ndr)”. Le parole della donna sono ulteriormente riscontrate dalle videocamere piazzate dai carabinieri che la mostrano riempire delle buste di alimenti presenti nell’ufficio di presidenza.

Le indagini hanno accertato che non si è trattato di un episodio isolato. Ad una collaboratrice, che giorni dopo chiedeva perché venisse consegnato dalla ditta coinvolta nel progetto finanziato dal Pon tanto cibo a scuola chiusa, la Lo Verde spiegava che il fornitore era cambiato e non si poteva comportare come in passato faceva con una impresa locale con la quale “evidentemente, stando alle sue parole, -dice il gip – aveva un accordo sottobanco che le permetteva di differire le consegna delle forniture indipendentemente dalla data di chiusura dei progetti”. “Il progetto è finito quindi la mensa è finita – diceva – Perciò io le cose ce le devo avere dentro”. Oltre al cibo per la mensa de bambini la preside della scuola Falcone dello Zen di Palermo, arrestata per corruzione, si sarebbe appropriata anche di salviette e mascherine destinate agli alunni durante il Covid. L’hanno accertato i carabinieri grazie alle intercettazioni. “C’erano delle salviettine in qualcuna di questi … – diceva non sapendo di essere ascoltata – .. non so se mia mamma ce l’ha .. che cos’altro le puo servire? … questi sono .. disinfettanti? … me Ii porto io”. Stessa “attitudine” aveva il vicepreside Daniele Agosta, anche lui finito agli arresti domiciliari e ripreso dalle “cimici” a riemperire lo zainetto con confezioni di succhi di frutta, flaconi di gel disinfettante per le mani e mascherine Ffp2 che portava via con sè. L’uomo si sarebbe anche offerto di aiutare la dirigente a portar via il cibo. Secondo gli inquirenti sarebbe evidente inoltre la premeditazione nella condotta della Lo Verde. Premeditazione – si legge nella misura cautelare – “inconsapevolmente confermata proprio dalla dirigente nel momento in cui su richiesta della figlia, le diceva di inserire tra le provviste da portare a casa anche la birra. Appare infatti quanto meno discutibile che, tra le provviste ordinate alla ditta Eurospin da destinare alla mensa scolastica possa essere compreso anche l’acquisto di alcolici”.

Condividi Articolo
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.