Ormai da due anni, l’intera popolazione mondiale fa i conti con la pandemia da Covid-19. Una condizione che, nonostante le continue misure di sicurezza e prevenzione, messe in atto sia dai governi sia dal buon senso dei singoli cittadini e malgrado la massiccia campagna di profilassi, che però stenta a trovare un consenso globale, a quanto pare si prospetta a perdurare ancora nel tempo e nello spazio.
Infatti, con la fine dell’estate alle porte e con il turismo che sta iniziando a scemare, ritorna la preoccupazione di nuove misure di contenimento. Come già successo alla Sicilia, prima regione d’Italia a colorarsi di giallo e a subirne le prime conseguenze, soprattutto in campo economico.
Ma ad allarmare la nostra isola, in questo inizio di settembre, non è la crisi economica che un ennesimo lockdown potrebbe causare, ma la variante Delta del virus, che ad oggi, rappresenta il “ceppo” , che si teme potrebbe causare un vertiginoso aumento della trasmissibilità del Covid.
La mutazione Delta del Sars-CoV2 ” è sicuramente più contagiosa rispetto alle varianti precedenti. Vediamo più spesso persone giovani che si ammalano. Lo studio inglese riferisce che la perdita dell’olfatto è un riscontro meno comune. Mal di gola, cefalea e febbre restano gli inconvenienti più diffusi”. Lo sostiene Antonio Cascio, primario di infettivologia a Palermo, componente del direttivo della Società italiana malattie infettive, Simit in una intervista su ‘Il Giorno’ parlando dello studio inglese pubblicato su Lancet nel quale si sostiene che chi viene contagiato dalla variante Delta è più a rischio di finire in ospedale.
L’infettivologo, di recente minacciato e insultato dai No-Vax per aver sostenuto le ragioni della scienza, comunque rassicura: “Due dosi di vaccino, più la terza dose per le persone immunocompromesse che hanno le difese basse, proteggono egregiamente dalla variante Delta e dalle altre mutazioni”. E guardando al futuro Antonio Cascio aggiunge “vorrei lanciare un messaggio di serenità: questo virus continuerà nella forma che lo vediamo o in varianti inedite – dice -. Lo fronteggeremo con vaccini stagionali contro i coronavirus, come già avviene per l’influenza. L’invito alla prudenza lo rivolgo a quanti non sono vaccinati o hanno un titolo anticorpale basso”.
Redazione – Palermo Post