Anche Corleone oggi torna idealmente a Capaci, sull’autostrada dilaniata dal tritolo in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Corleone torna al 23 maggio 1992 riempiendo la piazza intitolata proprio a Falcone e a Borsellino, protetta dallo sguardo dolce del murale dedicato a Francesca Morvillo. Una piazza gremita di studenti, dai più piccini della scuola dell’infanzia ai più grandi degli istituti superiori, accompagnati dai loro insegnanti. Tutti insieme, tra musica, colori e poesia, per ricordare.
La Giornata Nazionale della Legalità a Corleone ha preso il via con due cortei. Il primo, partito da piazza Vittime della Mafia, ha riunito gli alunni dell’Istituto comprensivo “Giuseppe Vasi”. Il secondo invece ha coinvolto i ragazzi degli istituti superiori “Don Giovanni Colletto” e “Don Calogero Di Vincenti”. Punto d’incontro il palco allestito davanti l’entrata della villa comunale.
Alla manifestazione hanno partecipato inoltre il sindaco Nicolò Nicolosi, l’Amministrazione comunale, il presidente del Consiglio comunale con i consiglieri, le forze dell’ordine, tanti genitori. Accanto al palco, oltre agli striscioni creati per l’occasione, è stato esposto l’Albero di Falcone realizzato dall’artista Giuseppe Lo Grasso e custodito al Centro Internazionale di Documentazioni sulle Mafie e del Movimento Antimafia. Al posto delle foglie, l’albero è ricoperto da tanti messaggi scritti da giovani.
Sul palco si sono susseguite le performance degli studenti delle scuole di Corleone, dal flashmob dei bimbi dell’asilo alla lettura di poesie e brani, fino all’esibizione delle orchestre dell’Istituto “Giuseppe Vasi” e del “Don Giovanni Colletto”. Anche il sindaco dei ragazzi, Clara Pasqua, ha portato il suo contributo.
“Nel 1992 questi ragazzi non erano ancora nati, ma l’eco dell’esplosione sull’autostrada risuona anche nelle loro orecchie – dice il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi -. Non dimenticare e far conoscere alle nuove generazioni cosa hanno significato Capaci e poi via D’Amelio è un dovere civico che dobbiamo portare avanti ogni giorno con le nostre azioni e non solo con le nostre parole”.