Salta l’accordo sul rinnovo del contratto aziendale dei lavoratori Amat, l’azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico a Palermo, e i sindacati proclamano 4 ore di sciopero per l’8 gennaio. Dalle 9 alle 13 incrocerà le braccia il personale di movimento di bus e tram e il restante personale nelle ultime 4 ore del turno di lavoro.
“Il prossimo 8 gennaio 2024 – affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl Trasporti, Cobas Trasporti e Orsa Trasporti – i lavoratori dell’Amat sciopereranno per il mancato accordo sul contratto aziendale. L’ultimo incontro con l’amministrazione comunale del 24 novembre non ha sortito alcun impegno da parte del socio unico rappresentato dal direttore generale del Comune di Palermo“.
I sindacati “hanno rappresentato l’indifferibile necessità dei lavoratori di avere adeguate le retribuzioni divenute assolutamente insufficienti per affrontare il caro-vita. Da oltre un decennio, le loro paghe non hanno ricevuto alcun aumento dall’azienda che, al contrario, ha continuamente richiesto sacrifici ai lavoratori al fine di fronteggiare un contenzioso fiscale con il Comune per la Tosap. Quel che ieri sembrava definitivamente risolto, apprendiamo invece stamane che nonostante il direttore generale abbia garantito la validità di un accordo sullo stralcio delle cartelle Tosap a carico dell’Amat, nella realtà e nei fatti l’azienda continua a ricevere imposizioni di pagamento per tributi al di sopra di ogni sostenibilità economica.
In tutti questi anni, i lavoratori hanno infatti sopportato il peso di scelte aziendali improntate ad accettare passivamente le imposizioni del socio che si è sottratto alla ricapitalizzazione dell’Azienda traendone sostegno attraverso la riduzione del capitale sociale. Tale situazione ricade negativamente non solo sui lavoratori dell’Amat, ma anche sui cittadini che ne pagano il costo con la progressiva riduzione del servizio giornalmente erogato con una media attuale di 150 bus contro i 300 di una volta.
E’ spiacevole purtroppo registrare che la speranza riposta nel nuovo cda dell’Amat e del suo presidente per potere invertire le azioni del Comune, non ha di fatto portato alcun beneficio. I lavoratori dell’Amat non possono più aspettare che sia loro riconosciuto il giusto compenso per le prestazioni ed i servizi resi al cittadino, tengono pertanto sottolineare che i possibili disagi, loro malgrado, dovranno essere addebitati unicamente agli amministratori della città e dell’azienda”.