Almanacco per un anno migliore, dall’ambiente alla mafia
Un “Almanacco per un anno migliore” è il titolo del numero speciale di “Asud’europa” pubblicato sul sito del centro studi Pio La Torre. Ma anche un auspicio perché le grandi crisi che attraversano il nostro tempo possano trovare una soluzione. Dalla rivoluzione in Iran contro il potere islamico, all’incidenza delle mafie, dalle conclusioni della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (nota come Cop 27) ai decreti sicurezza, dalla sentenza trattativa alla questione dei ‘Neet’.
Sono alcuni degli argomenti pubblicati sulla rivista “Asud’europa” ora on line, con articoli e proposte sul rilancio del Meridione, sulla scuola, insieme a saggi sul cinema e la letteratura, in linea con la tradizione degli almanacchi. “La Cop27 si è conclusa con un accordo rivoluzionario per i Paesi colpiti dai disastri climatici – scrive nel suo editoriale la presidente del centro Loredana Introini. Alla conferenza ha partecipato anche l’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il Crimine. Segnale che attori istituzionali internazionali sono sempre più consapevoli dell’approccio sistemico con cui la criminalità̀ opera e si organizza a danno della popolazione mondiale”.
“Almanacco per un anno migliore”
“Un anno simbolicamente denso di importanti anniversari – ricorda Alessandra Dino. Che nel suo saggio si sofferma sulla sentenza d’appello del processo ‘Trattativa’. Come il quarantennale dall’assassinio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, di Emanuela Setti Carraro e di Domenico Russo, dell’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, e il trentennale delle stragi di Capaci e di via D’Amelio”.
“Un anno nel corso del quale alcuni amici del centro ci hanno lasciati. Come ricordano nei loro articoli il presidente emerito Vito Lo Monaco e il vicepresidente Franco Garufi. “Il Centro studi ispirandosi all’azione e al pensiero di Pio La Torre continuerà̀ anche nel 2023 la sua azione politico-culturale – scrive Lo Monaco . “Come hanno fatto compagni recentemente scomparsi:
- Nino Mannino, comunista, precedentemente sindaco di Carini e poi presidente del Centro studi, deputato e componente della Commissione antimafia
- Gabriello Montemagno, collaboratore volontario del Centro negli ultimi 12 anni, autore di ‘Fango’, atto unico ispirato agli effetti della legge Rognoni-La Torre, dell’inno per Pio. E regista della prima rappresentazione dell’atto unico di Vincenzo Consolo ‘Pio La Torre Orgoglio di Sicilia’. Recitato dalle detenute e detenuti della Casa circondariale Pagliarelli di Palermo”.