Ci sono storie che vanno custodite. Una di queste si annida nel cuore del quartiere del Capo, in un luogo che è rimasto fermo nel tempo per almeno ottant’anni e che a dicembre abbasserà definitivamente le saracinesche.
È la celebre ferramenta Fiore, aperta nel 1860 in piazza San Cosmo, vicino alla piazza Beati Paoli, e gestita oggi da Giovanni La Barbera, 83 anni dei quali 72 trascorsi tra quegli scaffali stracolmi di attrezzi. È stato prima dipendente della famiglia Fiore, poi, una decina di anni fa, i proprietari hanno lasciato tutto nelle sue mani che di quello spazio conoscono tutto, ogni oggetto, dal più antico che ha oltre cent’anni al più recente.
Dentro le vecchie scatole, disposte fitte fitte all’interno della bottega, c’è veramente di tutto, viti e serrature, chiavi, martelli, lime, colori. E il signor Giovanni conosce ogni cosa di quegli oggetti affascinanti in mezzo ai quali ha passato tutta la sua vita, dispensa consigli agli avventori, l’interesse genuino per quello che fa gli si legge in ogni espressione del viso, in ogni movimento delle mani. La bottega è il suo regno prezioso che, come ripete sempre con gli occhi lucidi, non vorrebbe mai lasciare. Non riesce più, però, a coprire i costi dell’affitto, troppo altri rispetto al volume d’affari nell’era dell’usa e getta, in cui gli artigiani sono sempre meno e sempre più raramente gli oggetti vengono riparati. E così è costretto a chiudere.
Il suo sogno sarebbe che la storica ferramenta Fiore diventasse un museo. E non è l’unico a pensarlo. Chi è entrato almeno una volta lì dentro ne ha colto il valore immenso. Ed è quello che è successo all’artista romana Emanuela Barilozzi Caruso che con il suo progetto “Il mondo” celebra esperienze che sono destinate a sparire, saperi umani e lavori artigiani che non trovano più campi di applicazione, oggetti che sembra non servano più. Si è innamorata del negozio che definisce sorprendente, della storia di Giovanni, della sua resistenza e per farlo reagire meglio alla separazione dolorosa dalla sua bottega ha lanciato una raccolta fondi per organizzare una festa di addio speciale per la chiusura del negozio, per celebrare un pezzo di storia di Palermo che finisce.
L’anno scorso l’artista aveva coinvolto gli studenti di Visual design del DAMS di Palermo nel racconto della storia di Fiore. Aveva chiesto loro di narrare la storia di un uomo, di un luogo di lavoro, di un frammento di storia della città attraverso un artefatto comunicativo. Adesso la festa sarà un momento di incontro tra la comunità locale, gli studenti, i clienti storici, gli artisti, i viaggiatori.
«Non è stato possibile ricevere fondi attraverso canali istituzionali – spiega l’artista – così ho pensato di chiedere a tutti voi un sostegno economico con una modica donazione che ricambierò con un piccolo disegno 10x15cm. Perché in qualche modo penso sia una storia che riguarda tutti».
La campagna “Il Mondo, l’addio, la festa” lanciata su GoFundMe sta avendo successo già in pochi giorni. La festa si terrà in piazza Beati Paoli sabato 17 dicembre, alle 12.