Il coltello era troppo piccolo e non era adatto a commettere un omicidio: è probabilmente per questa ragione – ma le motivazioni ufficiali si apprenderanno fra 45 giorni – che il tribunale del riesame di Palermo ha scarcerato Carmelo Cusimano, arrestato con altre 10 persone nel blitz antimafia che aveva riguardato il mandamento di San Lorenzo, Tommaso Natale e Partanna Mondello, capeggiato dall’anziano boss Michele Micalizzi. I giudici hanno accolto le tesi dell’avvocato Riccardo Bellotta. Carmelo Cusimano è accusato di avere cercato di assassinare il fratello Anello, che si salvò perché la lama si spezzò, dato che appunto la lama era troppo piccola.
L’episodio era stato scoperto grazie alle intercettazioni dei colloqui tra familiari: terzo fratello Cusimano è Giuseppe, reggente assieme a Francesco L’Abbate della famiglia mafiosa dello Zen. Lo stesso Michele Micalizzi dovette intervenire assieme al boss del confinante mandamento di Resuttana, Salvo Genova, per mettere a tacere la furiosa lite di famiglia. La polizia aveva scoperto lo stesso il caso, ma ora Carmelo Cusimano si è visto annullare l’ordinanza di custodia del Gip Fabio Pilato.