A 6 turni dalla fine del festival della mediocrità, la salvezza è vicina

Simone Di Trapani
da Simone Di Trapani
3 Minuti di lettura

Che brutta partita, ma del resto ci siamo assuefatti alla mediocrità in campo. Un gioco lento, nessun movimento senza palla, neanche uno schema su calci da fermo, nessuna seconda palla recuperata e fin qui tutto nella norma, il solito orribile Palermo di Corini. Ma oggi il genio ha esagerato in fantasia per riuscire a confezionare una delle più snervanti prestazioni della stagione.

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Pensare Segre ala destra? Più o meno come l’ananas nella pizza, qualcosa di giustificabile solo se non si ha una reale alternativa nel ruolo. Vederlo soffrire per 75 minuti senza mai toglierlo da quella posizione è masochismo puro, letteralmente incomprensibile.

Il genio oggi ha provato anche a perderla, lasciando in campo un centrale e 3 terzini, ma il fuorigioco ci ha messo lo zampino. Così al triplice fischio l’ottavo posto della zona playoff si è allontanato ancora. Ma fosse anche ad un passo, di sicuro questo Palermo fuori condizione, lento e prevedibile non potrebbe ambire a niente più che una mediocre salvezza.

Qualcosa già venduta come un successo dal marketing rosanero. In effetti, se la proprietà del Palermo fosse rimasta nelle mani di Dario Mirri, probabilmente oggi anche noi avremmo salutato la quasi salvezza con gioia. Ma siamo la quinta città italiana, apparteniamo ad una delle proprietà più ricche del mondo (che ha anche investito in acquisti di sicuro valore) ed abbiamo una tifoseria che ha più volte mostrato di valere la serie A. Quindi non ci accontentiamo della mediocrità, soprattutto perché con cieca testardaggine si continua a dare fiducia ad un allenatore che le ha sbagliate tutte.

Attendiamo la fine della stagione ed il calciomercato per capire quali saranno le reali intenzioni del City Football Group. Nel frattempo abbiamo perso un anno con il centro sportivo in costruzione (doveva essere inaugurato a Marzo), lo stadio fatiscente e una posizione in classifica che definiamo anonima per non sparare sulla croce rossa. Però diciamolo che la sicurezza con cui Corini parla del prossimo anno non lascia ben sperare.

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