La vampa di San Giuseppe é un’antichissima tradizione palermitana. Ogni 19 Marzo sera fin dal medioevo si accendono fuochi per celebrare la festa di San Giuseppe. Ultima festa invernale. Il fuoco, dunque, come rito di passaggio.
Un rito che si adatta molto poco con l’architettura di una moderna metropoli che ambisce ad essere europea. Tanto meno in piena pandemia, con assembramenti che si devono assolutamente evitare.
Ma nonostante il Covid 19, la pioggia e il freddo, oggi all’imbrunire sono state accese decine di vampe di San Giuseppe in giro per la città. Per le quali sono stati impegnati per ore Vigili del fuoco e forze dell’ordine. Tutto il giorno in giro sia nelle zone più periferiche della, che nei quartieri del centro storico della Città .
Le Vampe di San Giuseppe, sono infatti divampate nella zona di via Margifaraci, piazza Magione, via Colonna Rotta, Falsomiele, nella zona di piazza Indipendenza e nei pressi di via Marinuzzi a pochi passi dalla stazione centrale. E non solo oggi, già da ieri ci sono stati decine di interventi di pompieri, polizia e carabinieri, impegnati per rimuovere le cataste di legno.
Ci sono stati anche numerosi interventi degli operai della Rap per liberare le strade dai detriti e dalle cataste di legno. Non solo fuoco, attorno alle Vampe di San Giuseppe, si sono si sono radunate decine di persone, in spregio alle norme anti assembramento e alle ordinanze comunali.
Insomma, non vanno per forza attualizzati tutti i riti e le tradizioni, ben venga l’abbuffata di Sfinci di San Giuseppe, ma i falò già pericolosissimi di per sé, diventano occasione di contagio e crescita esponenziale della pandemia.
Redazione – PalermoPost