PALERMO – Una scoperta agghiacciante ha gettato un’ombra sinistra sulla costa palermitana nel tardo pomeriggio di oggi. Nelle acque antistanti Contrada San Cataldo, al confine tra i comuni di Trappeto e Terrasini, il mare ha restituito resti umani in avanzatissimo stato di decomposizione, rendendo la scena particolarmente macabra. È stato un passante, mentre camminava lungo la costa all’altezza di via Cerasella, a scorgere i poveri resti e a dare immediatamente l’allarme alle forze dell’ordine.
Sul posto sono confluite rapidamente le pattuglie dei Carabinieri, la Guardia Costiera e squadre dei Vigili del Fuoco. L’area del ritrovamento, una zona costiera spesso battuta dalle correnti, è stata immediatamente delimitata per consentire i rilievi necessari e l’avvio delle indagini. La difficoltà principale per gli investigatori è l’attuale condizione dei resti: il corpo, o ciò che ne rimane, è descritto come “dilaniato”, martoriato dalla lunga permanenza in acqua e dall’azione delle onde e della fauna marina. Questo stato rende estremamente ardua, al momento, qualsiasi ipotesi sull’identità della vittima, al punto che, secondo le prime informazioni, non è stato possibile determinare nemmeno il sesso.
Dopo i primi rilievi sul posto, i resti sono stati recuperati e trasferiti, secondo le procedure, presso le strutture sanitarie locali (si menziona l’ospedale Civico di Partinico come primo approdo) in attesa del trasferimento definitivo all’Istituto di Medicina Legale di Palermo, dove verrà eseguita l’autopsia. Questo esame sarà cruciale per tentare di stabilire le cause del decesso, il sesso, un’età approssimativa e, si spera, per estrarre elementi utili all’identificazione, come il DNA.
Le indagini sono coordinate dai Carabinieri, che mantengono il massimo riserbo. Al momento, senza alcun elemento identificativo o traccia utile trovata sul luogo del rinvenimento, tutte le piste rimangono formalmente aperte, dall’incidente in mare al gesto volontario.
Al momento, però, si resta nel campo delle ipotesi. Saranno fondamentali i risultati degli esami medico-legali e gli eventuali riscontri con le banche dati delle persone scomparse, anche se l’identificazione si preannuncia complessa. Le autorità competenti forniranno aggiornamenti non appena emergeranno elementi più concreti che possano aiutare a ricostruire l’identità e la storia dietro questi poveri resti restituiti dal mare sulla costa tra Trappeto e Terrasini, ennesimo memento della fragilità umana di fronte alla forza del mare e alle tragedie dei nostri tempi.