Due donne campane, una 21enne di Pozzuoli e una 25enne di Bacoli, sono state denunciate dai Carabinieri per una truffa aggravata ai danni di un’anziana di Roccamena, in provincia di Palermo. Le due, secondo l’accusa, avrebbero messo in atto un raggiro ormai tristemente noto, quello del finto carabiniere che chiede denaro per un parente in difficoltà, riuscendo a farsi consegnare 7.000 euro dalla vittima. Un episodio che riaccende l’allarme sulle truffe agli anziani, un fenomeno criminale odioso e diffuso, che colpisce le persone più fragili e vulnerabili.
La Truffa del Finto Carabiniere: un Copione Consolidato
Il 10 dicembre 2024, un’anziana donna di 85 anni si è presentata alla caserma dei Carabinieri di Roccamena per denunciare una truffa. Ha raccontato di essere stata contattata telefonicamente da un uomo che si era spacciato per un carabiniere. Il finto militare, con una tecnica purtroppo consolidata, l’aveva informata di un grave incidente in cui sarebbe stato coinvolto il fratello e le aveva chiesto denaro a titolo di cauzione, per evitare conseguenze peggiori per il congiunto. Il truffatore, sfruttando la preoccupazione e la fragilità emotiva dell’anziana, l’ha indotta a credere alla sua storia.
La richiesta di denaro è stata perentoria e pressante. Il finto carabiniere ha convinto la donna a consegnare la somma di 7.000 euro, che una complice, fingendosi incaricata del militare, è andata a ritirare direttamente presso l’abitazione della vittima. Un copione ben orchestrato, che purtroppo si ripete con frequenza in tutta Italia.
Le Indagini dei Carabinieri: Identificate le Due Truffatrici
Le indagini, condotte dai Carabinieri di Roccamena con il supporto del Nucleo Investigativo di Monreale, hanno permesso di identificare le due donne campane come presunte autrici della truffa. Un lavoro investigativo meticoloso, basato sull’analisi dei tabulati telefonici, sulle testimonianze e su altri elementi raccolti, ha portato alla denuncia delle due giovani alla Procura della Repubblica di Palermo.
Questo episodio ripropone, con forza, il problema delle truffe agli anziani. Si tratta di un fenomeno criminale particolarmente odioso perché colpisce persone fragili e spesso sole, facendo leva sulle loro paure, sui loro affetti e sulla loro buona fede. I truffatori, con abilità e senza scrupoli, si spacciano per appartenenti alle forze dell’ordine, avvocati, tecnici del gas o dell’energia elettrica e, con raggiri di vario tipo, riescono a farsi consegnare denaro o gioielli.
L’Arma dei Carabinieri rinnova costantemente l’invito alla prudenza, diffondendo consigli utili per prevenire queste truffe. È fondamentale diffidare delle telefonate di sconosciuti che chiedono denaro o informazioni personali, non aprire la porta a persone che non si conoscono e, in caso di dubbio, chiamare immediatamente il 112 o la locale Stazione dei Carabinieri. Nessun vero carabiniere, avvocato o tecnico chiede denaro a domicilio. Le forze dell’ordine non chiedono mai cauzioni in denaro per il rilascio di persone arrestate o coinvolte in incidenti.
La denuncia immediata di qualsiasi tentativo di truffa è essenziale. Solo così è possibile avviare le indagini, identificare i responsabili e, possibilmente, recuperare il maltolto. È importante, inoltre, sensibilizzare gli anziani e le loro famiglie su questo fenomeno, informandoli sui rischi e sulle precauzioni da adottare. La collaborazione dei cittadini, e in particolare dei vicini di casa o dei parenti, è fondamentale per proteggere le persone più vulnerabili da questi odiosi raggiri.