Ridotta la misura cautelare per l’ex Maresciallo Ciuro

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Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e non più divieto di dimora in tutta la provincia di Palermo: è la misura riformulata dal tribunale del riesame del capoluogo siciliano nei confronti dell’ex maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro, accusato di falso del privato in una pubblica dichiarazione e di truffa ai danni del Tribunale di sorveglianza di Palermo. Ciuro aveva subito la misura cautelare non coercitiva nelle scorse settimane, assieme al sindaco (subito sospeso dal prefetto di Palermo), Antonio De Luca, primo cittadino di Giardinello (Palermo).
Secondo l’accusa, per evitare di pagare spese di giustizia per 200 mila euro, Ciuro avrebbe simulato di abitare da solo nel Comune del Palermitano, fingendo così di essere del tutto privo di reddito. Il sindaco lo avrebbe agevolato nel suo disegno. Il riesame ha però parzialmente accolto il ricorso del suo legale, l’avvocato Antonio Ingroia, l’ex pm che, quando era in magistratura, aveva come proprio stretto collaboratore Ciuro.

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Fu in quel periodo, nel 2002, che il maresciallo finì coinvolto nell’inchiesta e poi nel processo sulle talpe in Procura, gli ‘spioni’ istituzionali che davano notizie agli indagati: Ciuro venne condannato a 4 anni e 8 mesi e per non pagare le spese collegate alla sua detenzione e ai costi che lo Stato affronta per i processi avrebbe posto in essere lo stratagemma con la complicità di De Luca.

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