Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un controllo sulla posizione reddituale e patrimoniale di un pregiudicato di Partinico, destinatario di sentenza di condanna per numerosi reati, dall’associazione di tipo mafioso alla rapina, fino al porto abusivo d’armi e al sequestro di persona. L’uomo é attualmente destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per un anno.
Proprio nell’ambito della sorveglianza speciale si inquadrano le investigazioni svolte dai militari della Compagnia di Partinico, che hanno avuto origine da un’analisi operativa di rischio, elaborata a livello centrale dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), finalizzata ad intercettare e far emergere forme di inquinamento dell’economia reale poste in essere dalle organizzazioni criminali che, sfruttando la crisi pandemica, cercano di infiltrarsi nel mercato legale con lo scopo di percepire finanziamenti pubblici.
In particolare, dall’analisi dei negozi giuridici posti in essere da soggetti connotati da pericolosità qualificata (quale l’appartenenza ad associazioni di stampo mafioso o l’aver commesso dei delitti di associazione a delinquere per varie finalità), comparata con la disamina della relativa situazione reddituale e patrimoniale (sia personale che familiare), è emerso che il pregiudicato ha omesso di comunicare agli organi competenti (Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo) una variazione patrimoniale pari a oltre €.38.000 derivante dall’acquisto di un locale commerciale.
Pertanto, i militari hanno denunciato il pregiudicato di Partinico alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo per la suddetta omissione, in violazione all’art. 80 del Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011), che prevede per tale fattispecie di reato la reclusione da due a sei anni e la multa da un minimo di €. 10.329 a un massimo di €. 20.658,00.
Redazione – Palermo Post