PALERMO – Apprensione al porto di Palermo, dove una giovane volontaria della Protezione Civile è stata protagonista di una spaventosa caduta in mare dalla storica nave scuola Amerigo Vespucci. L’incidente è avvenuto mentre la ragazza, con encomiabile spirito di servizio, stava assistendo una persona con disabilità durante le operazioni di imbarco sul veliero. Precipitando da un’altezza di circa quattro metri, la giovane è riuscita con prontezza ad aggrapparsi a una catena della nave, venendo poi rapidamente soccorsa dall’equipaggio della Vespucci e dai sanitari del 118. Fortunatamente, sembra aver evitato gravi conseguenze.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, la volontaria era impegnata nelle delicate operazioni di supporto per consentire l’accesso a bordo della “nave più bella del mondo” a una persona con difficoltà motorie. In questa fase, per cause che sono ancora in corso di accertamento da parte delle autorità competenti, la giovane avrebbe perso l’equilibrio, precipitando nel vuoto verso lo specchio d’acqua sottostante. Nella caduta, ha rischiato seriamente di urtare violentemente contro la banchina del porto, un impatto che avrebbe potuto avere conseguenze ben più tragiche.
La sua lucidità e prontezza di riflessi le hanno però permesso di afferrare una catena della nave, rimanendo aggrappata in attesa dei soccorsi. L’allarme è scattato immediatamente e i marinai dell’Amerigo Vespucci, addestrati ad affrontare emergenze in mare, sono intervenuti con celerità per mettere in sicurezza la volontaria e trarla dall’acqua. Contemporaneamente, è stato allertato il servizio di emergenza sanitaria 118.
Una volta recuperata, la giovane è stata affidata alle cure dei sanitari, che le hanno prestato le prime assistenze sul posto. Successivamente, è stata trasportata all’ospedale Buccheri La Ferla per tutti gli accertamenti del caso. Dalle prime informazioni, sembra che l’impatto con l’acqua sia stato parzialmente attutito e, cosa più importante, la ragazza non avrebbe riportato traumi cranici o altre lesioni gravi.