Palermo – Ancora una volta, il Palermo non riesce a trovare la vittoria. Contro una Sampdoria tutt’altro che irresistibile, i rosanero si fermano sull’1-1, tra occasioni sprecate e amnesie difensive. Un risultato che lascia l’amaro in bocca e che alimenta le perplessità sulla reale forza di questa squadra. Soprattutto se si analizza l’apporto dei nuovi arrivi, il quadro diventa sconfortante. Soleri trascina lo Spezia sempre più su, mentre Nikolau fornisce l’assist per il vantaggio blucerchiato. Uno scambio di cui non si capisce l’utilità, visto che proprio difesa e attacco sono il grande problema di questa squadra.
Dionisi può recriminare per l’erroraccio di Nikolau, che ha spianato la strada alla Sampdoria, ma deve anche fare i conti con i limiti di una squadra che crea tanto ma concretizza pochissimo. Ranocchia e Di Francesco hanno garantito spinta e qualità sulla fascia sinistra, ma l’ex Lecce è apparso a volte troppo egoista nelle scelte finali. C’è sempre la sensazione che in questa squadra ognuno giochi per sé.
La mancanza di lucidità sotto porta è un problema cronico di questo Palermo, che non riesce a trovare continuità di rendimento in attacco. Sembra quasi che il Palermo non voglia vincere. E in effetti, gli sprechi sotto porta sono stati tanti e clamorosi, non solo oggi, ma dalla prima giornata in avanti.
Dionisi, che evidentemente ha visto un’altra partita, si è dichiarato addirittura entusiasta della prestazione; a suo avviso, il Palermo avrebbe dominato, come se le partite si vincessero con il possesso palla. Ma le sue parole ottimiste non bastano a cancellare il problema più profondo, che riguarda la mancanza di un vero bomber di razza, adesso che Brunori è ai margini del progetto, pronto a lasciare i rosanero ad apertura di mercato. Checché ne dica la società, che in questi 30 mesi non è mai stata trasparente, Brunori e il Palermo sono due separati in casa e questa vicenda è stata gestita come la beffa dell’entrata in campo a 3 minuti dalla fine, ossia nel peggiore dei modi possibile.
Realisticamente i rosanero non potranno ambire a chissà quale traguardo: per il terzo anno consecutivo staremo a guardare i successi degli altri. Ma almeno si impieghi questo tempo e il mercato di gennaio per strutturare la società che questa città merita, attraverso l’arrivo di nuovi dirigenti. “Il pesce puzza sempre dalla testa”.