Un nuovo capitolo si apre per uno dei gioielli più carichi di storia di Palermo: la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, affettuosamente conosciuta come “la Gancia”. Un ambizioso progetto di valorizzazione e accessibilità, che culminerà con il restauro e l’inedita apertura al pubblico della leggendaria Cripta della “buca della salvezza”, promette di trasformare l’intero complesso monumentale in un vivace hub culturale, proiettato verso il futuro pur custodendo secoli di memorie. L’iniziativa sarà svelata alla città giovedì 5 giugno, alle ore 17.30, proprio tra le mura storiche di via Alloro 6.
Questa significativa rinascita è guidata dall’energia e dalla visione di Fra Loris D’Alessandro, Rettore della Chiesa e cappellano del carcere Pagliarelli, e sostenuta con passione dai Frati Minori Francescani di Palermo. Un’impresa resa possibile da una preziosa sinergia che coinvolge il mondo accademico, con il professor Giuseppe Inguì e il Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Palermo, fondazioni sensibili alla tutela del patrimonio come la Fondazione Salvare Palermo, e partner tecnologici come South Digital Art e PAD Art District s.r.l. Insieme, puntano a riqualificare l’intero complesso, rendendolo un polo d’attrazione aperto all’arte contemporanea e fruibile da un pubblico vasto e internazionale. Saranno implementate audioguide multilingue, realizzati nuovi studi storico-artistici, tour virtuali e la digitalizzazione tridimensionale di opere chiave. Un elemento di particolare fascino saranno i “restauri a vista”, che permetteranno ai visitatori di osservare in tempo reale il delicato processo conservativo.
Il cuore pulsante del progetto è, senza dubbio, l’intervento sulla Cripta della “buca della salvezza”. Questo luogo sotterraneo, intriso di memorie risorgimentali legate all’insurrezione anti-borbonica del 1860 – quando due patrioti, celatisi tra i cadaveri, diedero il segnale della rivolta – sarà per la prima volta restaurato e reso accessibile al pubblico, svelando un tassello cruciale della storia palermitana e italiana. Ma la Gancia è destinata a diventare anche un “laboratorio vivente”, con la prospettiva di ospitare un’innovativa Scuola per le nuove Tecnologie applicate alla Conservazione e Valorizzazione del Patrimonio Culturale.
Oltre alla cripta, il complesso della Gancia custodisce un patrimonio artistico e storico di inestimabile valore: dalla chiesa stessa, con le sepolture degli inquisitori spagnoli e il raro soffitto ligneo, al pulpito capolavoro di Antonello Gagini, fino a pezzi unici come il “Monachino” di Giacomo Serpotta e l’imponente Organo di Raffaele La Valle, senza dimenticare tele di maestri del calibro di Pietro Novelli. Il Convento, con il suo cortile e l’affresco dei Minori Osservanti, e l’Archivio di Stato adiacente, custode di pergamene millenarie come il Mandato di Adelasia del Vasto del 1109, completano un’offerta culturale di straordinaria ricchezza.
Ma la visione di Fra Loris D’Alessandro va oltre la pur fondamentale conservazione e fruizione artistica. Sotto la sua guida, la Gancia ha riscoperto, dopo oltre sei secoli, la sua antica vocazione all’accoglienza, aprendo le porte del convento a giovani donne in situazioni di vulnerabilità provenienti da ogni angolo del mondo. Un impegno concreto che testimonia come un luogo di fede e di storia possa essere anche un faro di solidarietà e inclusione sociale, dimostrando come la cultura possa e debba intrecciarsi con la cura della persona. Questo progetto poliedrico, reso possibile dal contributo gratuito di numerosi professionisti, si appresta a restituire a Palermo un tesoro ancora più accessibile e vivo, visitabile tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30.