Il Mercato di Ballarò a Palermo è stato nuovamente al centro di un’operazione di sequestro condotta dai Carabinieri Forestali, con la collaborazione preziosa del Gruppo di volontari Adorno. Domenica scorsa, tra le vie Giovanni Mira e Nino Martoglio, notoriamente conosciute come sede di un mercato abusivo, è stato scoperto un giro illecito di vendita di avifauna protetta. Grazie alle segnalazioni dei volontari del Gruppo Adorno, diversi bracconieri sono stati denunciati e circa una ventina di esemplari di avifauna protetta sono stati sequestrati.
Tra le specie sequestrate vi erano anche esemplari rari, come i Lucherini, un piccolo passeriforme che rappresenta una rarità per la Sicilia, e i Cardellini, anch’essi protetti dalla legge. Questo intervento delle forze dell’ordine è solo l’ultimo di una serie di azioni messe in atto per contrastare il commercio illegale di fauna protetta a Ballarò. Già lo scorso novembre, i Carabinieri Forestali avevano portato avanti operazioni simili dopo segnalazioni provenienti dagli attivisti dell’associazione protezionistica.
Tuttavia, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato, sembra che la politica cittadina mantenga un totale disinteresse nei confronti di questa problematica. Il Gruppo Adorno, esperto in antibracconaggio, sottolinea con amarezza l’assenza di iniziative politiche volte a contrastare efficacemente il fenomeno. Nonostante le polemiche che periodicamente investono il Mercato di Ballarò per le sue pratiche illegali, le istituzioni locali sembrano ignorare questo che potrebbe essere uno degli ultimi mercati illegali di fauna protetta in Europa.
La protezione della fauna selvatica, sottolinea il Gruppo Adorno, rappresenta un patrimonio indisponibile dello Stato, ma purtroppo sembra non rientrare tra le priorità della politica locale. È urgente che le istituzioni prendano seri provvedimenti per porre fine a questo scempio ambientale e garantire il rispetto delle leggi sulla protezione della natura. Solo attraverso un impegno concreto e coordinato sarà possibile preservare la ricchezza della fauna selvatica e contrastare efficacemente il bracconaggio.