Verso il Dietrofront Palermo: Dionisi resta in panchina, nonostante la sfiducia di parte della dirigenza e tifosi. Critiche a Gardini e Bigon. Società nel caos.
Un dietrofront clamoroso, l’ennesimo capitolo di una gestione societaria che definire “disastrosa” è un eufemismo. Il Palermo calcio sprofonda nel caos, con l’allenatore Alessio Dionisi probabilmente unica alternativa a se stesso in panchina, nonostante la sfiducia di parte della dirigenza, l’insofferenza dei giocatori e il disprezzo dei tifosi. Una decisione che sa di resa, di incapacità di prendere decisioni, di mancanza di una guida autorevole e competente.
Dopo la rocambolesca sconfitta interna contro la Cremonese (da 2-0 a 2-3), la panchina di Dionisi sembrava ormai saltata. La società, secondo quanto riportato dal giornalista sportivo Di Marzio, aveva avviato riflessioni e contatti per valutare l’esonero del tecnico toscano. Circolavano i nomi di diversi possibili sostituti: Iachini, De Biasi, Liverani, Aquilani, Andreazzoli. Allenatori con esperienze e profili diversi, ma tutti accomunati da un’esperienza e una personalità che, in questo momento, sembrano mancare a Dionisi.
E invece, si profila un clamoroso dietrofront per mancanza di alternative. Nessuna delle alternative ha convinto la società, o meglio, le società. Perché il problema del Palermo, ormai è chiaro a tutti, è proprio questo: una struttura societaria frammentata, con troppe teste chiamate a decidere, senza una linea guida chiara, senza una figura in grado di imporsi e di prendere decisioni in autonomia. Un corto circuito decisionale che si riflette inevitabilmente sulla squadra, priva di una guida tecnica forte e autorevole.
Gardini e Bigon: i Colpevoli del Disastro
La rabbia dei tifosi rosanero, espressa a gran voce sui social si concentra su tre figure in particolare: Gardini e Bigon. Personaggi considerati inadeguati, responsabili di aver sperperato milioni di euro senza ottenere risultati apprezzabili, senza costruire una squadra competitiva, senza dare un’identità e una stabilità al progetto tecnico. Soprattutto la presenza di Bigon doppione del direttore sportivo, è ritenuta un ostacolo alle ambizioni del Palermo, soprattutto ora che in rosa è presente Osti, un Direttore Sportivo, esperto e autorevole, che a Gennaio ha dimostrato in maniera egregia le sue capacità.
L’arrivo di un direttore sportivo capace, che ha dimostrato la sua competenza nel mercato di gennaio, portando a Palermo giocatori di qualità, sembrava aver riacceso le speranze dei tifosi. Ma, a quanto pare, questo nuovo DS ha una libertà di movimento limitata, non ha la possibilità di incidere realmente sulle scelte tecniche e societarie. Una situazione paradossale, che evidenzia ancora di più la confusione e la mancanza di programmazione che regnano in casa rosanero.
E i tifosi, giustamente, si interrogano: è giusto di fatto regalare per 80 anni lo stadio Barbera a una società che si dimostra incapace di gestire la squadra e di costruire un progetto all’altezza della quinta città italiana? Una domanda legittima, che merita una risposta. Il Palermo ha bisogno di chiarezza, di competenza, di una guida forte e autorevole. Il tempo delle scuse è finito, è ora di voltare pagina e di costruire un futuro degno della storia e della passione del popolo rosanero. La mediocrità che avvolge questi anni deve finire.
Mentre si cerca di costruire un finale decente alla telenovela Dionisi, ci auguriamo che qualcuno s’interroghi sul disastro e metta alla porta i mediocri avventurieri che hanno diretto fino ad oggi la società rosanero.