Palermo – La siccità, un tempo vista come una calamità inevitabile, torna a farsi sentire con forza nella vita quotidiana. Il capoluogo siciliano si trova costretto a fronteggiare un ulteriore inasprimento dei razionamenti dell’acqua corrente, con nuove restrizioni che coinvolgono altre centomila utenze. Questi nuovi disagi si aggiungono alle 150 mila famiglie che già convivono con una distribuzione idrica interrotta per un giorno alla settimana.
Le nuove aree interessate dai razionamenti comprendono quartieri come Partanna Mondello, Lazio, Don Bosco, Piazza Leoni, La Malfa, Cardillo-Marinella, Tommaso Natale, Sferracavallo, Strasburgo, San Lorenzo, Villa Adriana, Monte Ercta e Boccadifalco-Baida. Un’estensione significativa che evidenzia la gravità della situazione idrica in città.
Le autorità hanno spiegato che non esistono alternative: la crisi dell’approvvigionamento idrico è ormai arrivata a un punto critico e i razionamenti sono l’unico modo per gestire le risorse disponibili. Nonostante le misure già in atto, l’emergenza non accenna a migliorare, spingendo a includere ulteriori zone nel piano di riduzione della distribuzione.
L’impatto sui residenti è significativo: con sempre più famiglie costrette a organizzarsi per affrontare giornate senza acqua, cresce il malcontento e si alza la richiesta di soluzioni più efficaci. La crisi mette in evidenza l’urgenza di interventi strutturali per garantire un approvvigionamento idrico adeguato, specialmente in un contesto di cambiamenti climatici che aggravano periodi di siccità sempre più frequenti.
La situazione di Palermo solleva anche interrogativi sulle strategie di gestione delle risorse idriche e sulla capacità di prevenire futuri disastri, che rischiano di ripercuotersi pesantemente sulla popolazione.