Un inseguimento ad alta velocità nel cuore di Palermo si è concluso con l’arresto di tre giovani e il sequestro di sostanze dopanti. A bordo di una Smart, i tre – di 21, 23 e 25 anni – si sono lanciati in una fuga notturna iniziata in via Duca della Verdura, attraversando le strade del centro fino a via Magione, dove gli agenti sono riusciti a bloccarli dopo una corsa pericolosa che ha messo a rischio la sicurezza urbana.
La vicenda si è consumata nella tarda serata di mercoledì, quando una pattuglia della Polizia di Stato ha tentato di fermare l’auto per un controllo. Di fronte all’alt, il conducente ha preferito premere sull’acceleratore, trasformando una verifica di routine in un inseguimento serrato, proseguito per diversi chilometri tra svolte improvvise, sorpassi azzardati e velocità elevata.
Una volta raggiunti in via Magione, i tre avrebbero reagito con violenza al fermo. Secondo quanto riferito dalla Questura, i giovani hanno cercato di aggredire i poliziotti, rendendo necessario un intervento fisico per immobilizzarli. Alcuni agenti hanno riportato contusioni durante le fasi concitate dell’arresto.
All’interno del bagagliaio, i poliziotti hanno scoperto una borsa contenente numerosi flaconi e confezioni di sostanze anabolizzanti. Uno dei fermati si è assunto la responsabilità del materiale, che è stato immediatamente sequestrato per essere sottoposto ad analisi. Le indagini sono ora orientate a chiarire la provenienza e la destinazione degli anabolizzanti, che potrebbero essere collegati a circuiti illegali di distribuzione legati al mondo delle palestre o dell’allenamento non professionale.
Il conducente ha dichiarato agli agenti di essere fuggito per il timore di risultare positivo all’alcol test, temendo il ritiro della patente. Una spiegazione che, tuttavia, non ha impedito la convalida dell’arresto da parte del giudice per le indagini preliminari.
I tre sono ora indagati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che per la detenzione illecita delle sostanze dopanti. La procura ha aperto un fascicolo e dispone degli elementi per verificare se dietro il possesso del materiale ci sia un’attività di vendita o diffusione sistematica.
L’episodio ha riacceso l’attenzione su due fronti critici: da un lato la diffusione di sostanze dopanti tra i giovani, spesso sottovalutata; dall’altro, la pericolosità crescente delle reazioni violente ai controlli di polizia, con comportamenti che trasformano le strade cittadine in piste di fuga dove a rimetterci è, sempre più spesso, la sicurezza collettiva.