Lo so, quando si parla di “non essere facile” solitamente vengono in mente le donne,ma avete letto bene, non sono un uomo facile.
Ho visto un film, per l’appunto “non sono un uomo facile”, che mi ha illuminata. Il film inizia nel modo scontato in cui vediamo la società: lui bello e dannato, con una pozione di potere. Ad un certo punto, mentre cammina con l’amico, si gira a fischiare a delle ragazze e prende un palo. Al suo risveglio il mondo si è invertito.
Ed eccoci catapultati in un modo surreale per come ci hanno cresciute. Un mondo strano, un modo in cui lui, non è un uomo facile, perché diverso dagli altri uomini. Lui mantiene, o almeno prova a mantenere la sua mascolinità, la sua virilità, in un mondo governato dalle donne.
Tutto ad un tratto, sono gli uomini che si depilano e portano i pantaloncini corti, sono sempre loro che stanno a casa ad accudire i figli. O addirittura sono loro che svolgono lavori da segretari o domestici. Sono sempre loro che stirano le camicie alle loro donne, fanno danza, non mangiano per mantenere la linea, perdonano scappatelle, e fanno “chiacchiere tra uomini”.
E’ stato strano, ma ho visto un mondo diverso. Un mondo che mi ha fatta riflettere. Ovviamente, da donna, non vorrei mai far passare a qualcuno quello che da secoli viviamo noi. Vorrei solo parlare di una cosa chiamata uguaglianza.
Non sono un uomo facile: il messaggio.
Sapete, è stato soddisfacente vedere certe scene. Una sorta di pareggio dei conti, anche se non sono pareggiabili e soprattutto non è quello il modo. Vedere donne finalmente al potere, che non esibiscono i loro corpi, mangiano e sopratutto bevono ciò che vogliono , mandano fiori dopo un rapporto e usano gli uomini mi ha dato la sensazione di cambiamento.
Sicuramente la strada da fare è lunga, e noi non vogliamo sottomettere o mercificare nessuno. Vorremmo solo essere alla pari. Ci piacerebbe vivere in un mondo che premia chi merita e non chi è uomo. Un mondo in cui non fossimo oggetti da mettere in mostra, un mondo in cui nessuno ha diritto di allungare le mani o fischiare perché è uomo. Sapete, non sarebbe male vivere in un luogo in cui gli esseri umani faticano allo stesso modo per raggiungere il successo. Percepiscano lo stesso stipendio a parità di lavoro e si occupino della casa a metà.
Forse, anzi, sicuramente siamo ancora lontani da quel mondo ideale ma sono sicura che prima o poi, arriveremo ad avere un adeguato rispetto di tutti.
Vi lascio con una provocazione … e se il mondo fosse stato davvero al contrario?
Nicoletta De Feo
Bravissima Nicoletta de Feo
Grazie
Sono pro alla parità dei sessi,nei limiti possibili. Esempi non posso pretendere che una donna vada ad asfaltare l’autostrada d’estate sotto al sole. Non dico che non lo potrebbe fare,ma non è portata fisicamente. Poi questo è un pensiero personale:
quando vediamo una donna in difficoltà sembra di vedere qualla che a noi ha dato la vita ” la mamma”quindi ci sarà per forza quell’istinto di proteggerla. Poi ovviamente non è che a tutte le donne dispiace quando vengono trattate di principesse,ed alcune ne approfittano anche…. Quindi la parità purtroppo la vedo dura perché anche loro ci guadagnano. Nell’ambito lavorativo purtroppo è vero tutto quello che hai scritto, purtroppo secondo me Andrebbe educata un intera generazione per portare la parità come tu sogni. Finché la classe politica sarà over 70 rimasti mentalmente alla seconda guerra mondiale,non credo che qualcosa potrà mai cambiare.
Intanto inizio ringraziandoti per aver espresso il tuo parere, condivisibile. Concordo su ciò che hai scritto, l’essere rimasti indietro dal punto di vista politico, è un pò come continuare a vivere nel passato, e per questo molte donne, aimè si crogiolano in tante attenzioni che hanno. Come per ogni cosa però, per fortuna non tutte hanno bisogno di sentirti principesse, e di vivere nella fiaba.Credo che la protezione sia giusta, deriva dal tenerci e la può avere un uomo per una donna ma anche al contrario, lei per lui. Quello che vorrei dire, è che mi piacerebbe un mondo in cui le cose fossero eque. Senza stare a cascare nei vari clichè ai quali siamo abituati da entrambe le parti.