Carnevale,la festa dei colori.
Il periodo di carnevale, è senza alcun dubbio,il più colorato e gioioso dell’anno. Coriandoli,stelle filate,maschere e carri super colorati. La festa per antonomasia dei bambini, ma anche di tutti gli adulti che vogliono tornare piccoli. E’ una festa magica se vogliamo: ognuno si trasforma in ciò che vuole. Animali, supereroi, personaggi di cartoni animati, tutto diventa possibile.
Ma come mai si chiama cosi?
Se facciamo riferimento alla lingua latina, deriva da “carrum navalis” ovvero carro navale. Era un carro allegorico, a forma di barca con il quale venivano inaugurate le commemorazioni dai romani. Oppure, un altro termine dal quale deriva è “carnem levare” ovvero togliere la carne. Questo perché indicava il Martedì Grasso, giorno che precede la quaresima e il digiuno.
Questa festa, per i cristiani, inizia 40 giorni prima della Pasqua.
Carnevale,la festa dei colori: maschere e coriandoli
Ci sono varie spiegazioni sul perché ci mascheriamo. La prima risale ai pagani, che durante il periodo dei Saturnali, invertivano i ruoli nella società, cosi i ricchi diventavano poveri e viceversa. Oggi, il significato della maschera, potrebbe avere un significato Pirandelliano: disfarsi del proprio ruolo sociale per diventare chi vogliamo.
Okey, sappiamo qualcosa in più sulle maschere, ma i coriandoli? Perché li usiamo?
L’usanza nasce nel Rinascimento, quando nel periodo di Carnevale, i semi di coriandolo venivano glassati con lo zucchero, poi diventate palline di gesso fino ad oggi che sono cerchietti di carta colorata. Lanciare qualcosa, i coriandoli in questo caso, è segno di partecipazione al trionfo altrui.
Bene! Ora che sappiamo qualcosa su questa festa direi di passare alla parte succulenta di ogni evento : il cibo.
Ogni regione le chiama a modo suo; che siano chiacchiere, frappe o bugie, il dolce tipico della festa è lui.
E’ un dolce che si ottiene da un impasto di farina, uova, zucchero, e liquore, molto friabili e ovviamente fritte. Che dire, una vera prelibatezza e un po come le ciliegie, una tira l’altra.
Che dire, ricordate che a Carnevale ogni scherzo vale!
Nicoletta De Feo