Il Borgo dei Borghi 2014 non si arrende all’emergenza incendi che in queste settimane sta devastando il territorio madonita, e rilancia la con un’importante iniziativa culturale: “Musei gratis per tutta l’estate a Gangi”.
Il progetto del Comune, dal titolo “Vieni a Gangi”, si inserisce tra le novità dell’estate gangitana 2021 e – spiega una nota – “vuole essere l’occasione per promuovere il turismo nel borgo dei borghi 2014 e valorizzare il sistema museale del territorio”. L’ingresso, infatti, presso tutti musei della cittadina, sarà totalmente gratuito sia per i residenti sia per i turisti, di ogni fascia d’età.
L’iniziativa che il comune ha messo in atto, dopo la dolorosa rinuncia alla Sagra della Spiga 2021, uno degli eventi più rappresentativi del territorio e che quest’anno sarebbe arrivata alla sua 57esima edizione, propone anche la visita presso dieci “luoghi imperdibili” di Gangi.
“Dieci itinerari per un’idea di turismo lento ed esperienziale”, che promuove il borgo madonita: l’ottocentesco Palazzo Sgadari, oggi di proprietà del Comune, che nel 1995 ha creato nel pian terreno il Museo Civico. La Torre dei Ventimiglia, struttura architettonica di stile gotico-normanno adiacente alla facciata della Chiesa Madre della quale costituisce la torre campanaria. La Chiesa Madre, che sorge nella piazza del paese ed è intitolata a San Nicolò di Bari. La “Fossa dei Parrini” all’interno della cripta della Chiesa Madre, in cui sono custodite le spoglie dei sacerdoti imbalsamati morti tra il 1728 e il 1872. Il percorso delle chiese di Gangi. Palazzo Bongiorno, sede di rappresentanza del Comune dal 1967. Palazzo Mocciaro, uno degli edifici più antichi del comprensorio, che conserva al proprio interno alcuni pregevoli affreschi. Il Castello che appartenne alla famiglia dei Ventimiglia fino al 1625. Il convento dei Cappuccini e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, edificati dal 1695 al 1710. Ed infine, il “passeggiare” a Gangi, ovvero “il dolce naufragar” tra i vicoli per scoprire, passo dopo passo, il borgo Gioiello d’Italia in ogni sua stradina o anfratto, in ogni suo angolo di medioevale mistero.
Redazione – Palermo Post