Mi riscatto per Palermo

Redazione
da Redazione
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Carcere-dell'Ucciardone

“Mi riscatto per Palermo”, il protocollo per il reinserimento dei detenuti, è ufficialmente partito.

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Hanno siglato il protocollo il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Carlo Renoldi.

Il progetto, definito all’avanguardia, stabilisce che i primi 50 detenuti del carcere dell’Ucciardone potranno iniziare a lavorare al decoro urbano della città.

Difatti, l’art. 27 della costituzione dice che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”

Tra l’altro i lavori del progetto “Mi riscatto per Palermo” saranno fatti a titolo gratuito e quindi non verranno sottratti posti di lavoro a nessuno.

Il progetto “Mi riscatto per… “, nato a Roma nel 2019, è stato adottato in seguito anche da Milano, Torino, Napoli e Genova. Anche Città del Messico, dal 2019, ha adottato il modello italiano di reinserimento lavorativo dei detenuti. Il progetto pilota, in seguito, verrà applicato a tutte le prigioni messicane.

Inoltre, per chi sostiene che il carcere non deve essere un “albergo”, i dati del sistema carcerario della Norvegia, considerato il migliore al mondo, parlano chiaro con un tasso di recidiva del solo 20%.

Negli anni ’80 il tasso di recidiva era dell’70% anche in Norvegia. In seguito ad investimenti oltre che ad una rivoluzione culturale nell’approccio rieducativo, c’è stata una stupefacente riduzione dei reati da parte di ex-detenuti.

I detenuti non sono portati all’abbruttimento dal sovraffollamento e dall’ozio. Possono scegliere tra lavoro o formazione. I pasti, così come il lavoro e lo sport, sono condivisi con le guardie per cercare di costruire un clima di collaborazione il più sereno possibile.

In controtendenza l’attuale governo Meloni, invece di investire, ha previsto risparmi e cioè tagli, “non inferiori a 9.577.000 euro per l’anno 2023”, di “15.400.237 euro per l’anno 2024” e di “10.968.518 euro annui a decorrere dall’anno 2025”.

Il tasso di recidiva del 62% (dati del 31 dicembre 2021), i 71 suicidi dall’inizio dell’anno e i 200 agenti penitenziari e operatori indagati, a processo o condannati per violenze e abusi verso i detenuti, urlano che l’emergenza carceri non ha bisogno di ulteriori tagli.

Secondo Antigone, associazione nata alla fine degli anni ottanta contro l’emergenza carceri e promossa, tra gli altri, da Massimo Cacciari, Stefano Rodotà e Rossana Rossanda, è urgente “una riforma generale del sistema penitenziario”.

Quindi “Mi riscatto per Palermo” potrebbe essere un primo passo per il miglioramento della qualità della vita all’interno dell’Ucciardone e per abbassare il tasso di recidiva dei detenuti dopo la fine pena.

Con “Mi riscatto per Palermo” i detenuti saranno utili per la città e forse, dico forse, la percezione dei palermitani verso di loro cambierà.

Inoltre, a seguito di corsi di formazione specializzati sulla cura del verde, acquisiranno competenze professionali utili nella ricerca del lavoro che, una volta usciti, potranno aiutare ad abbassare il tasso di recidiva.

Alessia M. Garzia

 

 

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