Dalle prime ore dell’alba, 150 uomini della Polizia di Stato sono impiegati nelle province di Palermo, Ragusa, Messina, Agrigento e Trapani per dare esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Palermo, su richiesta della “Sezione Palermo” della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura palermitana, nei confronti di 12 soggetti indagati, a vario titolo, per il reato di associazione per delinquere semplice, di scommesse illegali on line e intestazione fittizia di beni; In particolare per l’associazione a delinquere vi è il seguente capo d’accusa provvisorio: “per essersi associati tra loro allo scopo di procedere sul territorio nazionale ad un’attività organizzata volta ad accettare e raccogliere, anche per via telematica, scommesse di vario genere illecitamente su siti internet appartenenti a società maltesi prive di concessioni in Italia da parte dei Monopoli di Stato, reiterando reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse di cui all’art. 4 c.4 bis Legge n. 401/89”, con l’aggravante, per cinque indagati, dell’art. 416 bis 1 c.p., per aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione di cosa nostra.
L’operazione denominata Game Over II viene eseguita dalla polizia contro le scommesse illegali. Per cinque degli indagati l’accusa è di essersi avvalsi della forza di intimidazione di Cosa nostra per mettere in piedi un sistema per accettare e raccogliere, anche per via telematica, scommesse di vario genere su siti internet appartenenti a società maltesi prive di concessioni in Italia.
Al vertice i due promotori e organizzatori dell’associazione che si sarebbero avvalsi della forza di intimidazione di due palermitani, appartenenti uno alla famiglia mafiosa della Noce e l’altro di Passo di Rigano, per imporre il sito di scommesse on line nelle agenzie ricadenti nel territorio di influenza della famiglia mafiosa di riferimento.
L’organizzazione aveva una struttura piramidale: in cima il gestore del sito di scommesse coadiuvato da un numero variabile di responsabili di macro aree territoriali, i cosiddetti Masters, incaricati della diffusione del sito sul territorio, dei rapporti con i referenti tecnici e della movimentazione del denaro; a seguire gli agenti incaricati della supervisione delle agenzie e infine i preposti ai singoli negozi di gioco. Secondo quanto ricostruito, l’associazione avrebbe utilizzato una ramificata rete di agenzie che dissimulavano la loro reale attività sotto la copertura di punti vendita di ricariche e corner, sebbene legate in realtà a piattaforme internet riconducibili a bookmaker stranieri.
Una parte del denaro illecitamente guadagnato verrebbe investita da alcuni presunti sodali dell’organizzazione in un’azienda agricola agrigentina, sottoposta a sequestro preventivo.Analogamente sono state sottoposte a sequestro preventivo le apparecchiature informatiche e i beni mobili aziendali di 2 agenzie sparse sul territorio palermitano.Il volume del denaro raccolto dalle agenzie per gli eventi sportivi scommessi sui siti internet si aggirerebbe presumibilmente intorno a due milioni al mese per ogni sito internet utilizzato.
Redazione – Palermo Post