Una vera e propria rete familiare, organizzata in ogni dettaglio, è finita nel mirino della giustizia per una lunga serie di furti avvenuti all’interno di diversi supermercati palermitani. Il bilancio: otto persone ai domiciliari, un bottino complessivo stimato in 15.000 euro e una metodologia che ha permesso ai responsabili di agire con continuità prima di essere individuati.
L’ordinanza cautelare, firmata dal gip Lorenzo Chiaramonte su proposta del pm Ludovica D’Alessio, è il risultato di un’indagine avviata dai carabinieri della compagnia di San Lorenzo, che hanno raccolto immagini, testimonianze e riscontri dai vari punti vendita coinvolti.
La dinamica dei furti: colpi studiati al dettaglio
I furti non erano frutto dell’improvvisazione: ognuno nel gruppo aveva un compito ben preciso. Mentre uno dei complici entrava nei market per effettuare un acquisto simbolico – spesso una bottiglietta d’acqua – con il solo scopo di tenere le porte aperte, altri riempivano i carrelli o nascondevano la merce sotto i vestiti, per poi dileguarsi velocemente. All’esterno, li attendevano auto e scooter elettrici pronti per la fuga.
L’identità degli indagati conferma il carattere “domestico” dell’organizzazione: Domenico e Rosario Bertolino (30 e 55 anni), Demetrio e Francesco Verdone (58 e 38 anni), Marianna ed Elisabetta Bruno (23 e 24 anni), Elisabetta Ruggiero (44 anni) ed Elisabetta La Corte (28 anni), quasi tutti legati da rapporti di parentela. Un gruppo affiatato, in grado di agire in modo sincrono tra scaffali e uscite.
I supermercati bersaglio e il repertorio delle minacce
L’elenco degli esercizi colpiti è variegato: dal Lidl di via Ugo La Malfa, dove sono spariti 250 euro in formaggi, al Conad di corso Finocchiaro Aprile, da cui sono state trafugate 30 uova di cioccolato Lindt. Non sono mancati colpi mirati alle conserve, sottratte dai punti vendita Md di Villabate e Penny Market di via Fermi. Eclatante anche la razzia da 9.000 euro all’Eurospin di via Ingham, dove tra i beni rubati figurano abbigliamento, articoli di cancelleria e piccoli elettrodomestici. Altri furti documentati riguardano snack e dolci Ferrero presso il Lidl di viale Regione Siciliana.
In alcuni casi, i ladri si camuffavano da normali clienti accompagnati da bambini, mentre in altri episodi ricorrevano a intimidazioni esplicite. A un dipendente che aveva intuito quanto stava accadendo sarebbe stato rivolto un minaccioso: “Se chiami gli sbirri ti ammazzo”.
La sequenza di azioni e la capacità di muoversi rapidamente tra i vari punti vendita ha permesso al gruppo di operare indisturbato per un lungo periodo, finché le immagini delle telecamere e le segnalazioni del personale non hanno fornito gli elementi decisivi per ricostruire il puzzle e procedere agli arresti.