Questa volta non è stata un’avaria o un guasto tecnico a bloccare la nave. Il traghetto Vesta, 44 anni di servizio, questa mattina doveva lasciare il porto di Palermo alle 8:30 per raggiungere Ustica, ma è rimasto fermo in banchina. Il motivo, inedito e allarmante, è che l’equipaggio aveva superato il numero massimo di ore di lavoro consentite dalla legge e, per tutelarne la sicurezza e la salute, è stato messo a riposo forzato. Una beffa che ha lasciato a terra pendolari, turisti e merci, scatenando una durissima protesta.
La miccia si è accesa quando i passeggeri hanno capito che la partenza era annullata. La rabbia è montata rapidamente, coinvolgendo non solo chi doveva viaggiare, ma anche l’intera comunità isolana. I commercianti sono sul piede di guerra: “Attendevamo i camion carichi di prodotti e non è arrivato nulla. Ormai siamo nel pieno della stagione estiva e non sono più tollerabili questi disservizi”. Con l’isola che si prepara ad accogliere i turisti, la mancanza di rifornimenti rappresenta un danno economico e d’immagine gravissimo.
Il sindaco di Ustica, Salvatore Militello, ha immediatamente contattato l’assessore regionale ai Trasporti, Alessandro Aricò, definendo la situazione “intollerabile”. Il primo cittadino ha rivelato di aver anticipato il rischio di disservizi simili già due mesi fa, chiedendo modifiche alla compagnia di navigazione senza mai ricevere risposta. “Ancora dopo due mesi e diverse sollecitazioni telefoniche, la compagnia non ha risposto”, ha tuonato Militello, denunciando un silenzio che oggi presenta il conto ai suoi cittadini.
L’episodio odierno, infatti, non è un fulmine a ciel sereno, ma il sintomo di un problema strutturale ben più profondo. La rotta Palermo-Ustica è attualmente gestita in modo precario. Il servizio di trasporto merci, che dovrebbe essere garantito da una concessione regionale dedicata (i cosiddetti “servizi integrativi”), è scoperto. Il bando della Regione per assegnare la tratta è andato deserto, a differenza di quello per le isole Pelagie.
Di conseguenza, il collegamento è garantito in estensione di una convenzione statale, utilizzando un traghetto, il Vesta, obsoleto e lento. Un cerotto su una ferita aperta che oggi si è mostrata in tutta la sua gravità. Mentre la Regione ha garantito un intervento e la compagnia ha programmato una doppia corsa per domani per recuperare il viaggio saltato, la rabbia e l’incertezza restano. Per Ustica, l’estate inizia con la sensazione di essere un’isola sempre più isolata, ostaggio di un sistema di trasporti che fa acqua da tutte le parti.