Giunti al termine dell’anno è arrivato il consueto momento dei bilanci. Dopo due anni dallo scoppio del coronavirus e nonostante una ferrea campagna vaccinale, rimangono in atto le misure di tutela dal contagio, quali distanziamento sociale e utilizzo di mascherine ed igienizzanti. Ci troviamo, di fatto, ad avere a che fare con il secondo Natale in pandemia.
Eppure, quello appena trascorso è stato comunque un Natale molto diverso rispetto a quello dello scorso anno. Nel 2020 tutta l’Italia si trovava in zona rossa, lo stato di massima allerta che imponeva coprifuoco alle 22, limitazioni ad un numero di due persone per levisite ai parenti e interruzione delle attività di bar e ristorazione consentendo solo asporto e domicilio. Oggi invece nessuna regione in Italia è in zona rossa, anche se c’è chi è contraddistinto dal colore giallo e chi rischia l’arancione secondo le nuove norme del decreto festività che entrerà però in vigore il 30 dicembre.
Un’altra differenza sostanziale è costituita dal vaccino: proprio il 25 dicembre 2020 si guardava a quest’ ultimo come alla soluzione più attesa e desiderata che ci avrebbe condotto fuori dall’ incubo della pandemia. Oggi la maggioranza degli italiani ha già prenotato o per prenotare il richiamo, ovvero la cosiddetta terza dose, del vaccino anticovid.
In tema di festività sembrano molto cambiati i gusti dei consumatori, dall’acquisto dei regali, alla programmazione dei cenoni fino alle prenotazioni delle vacanze per le quali si evidenziano preoccupanti ritardi.
Secondo le stime più di un italiano su dieci ha preferito anticipare a novembre l’acquisto dei regali di Natale, sotto la spinta dell’avanzare dei contagi e della preoccupazione per eventuali nuove chiusure.
I regali più gettonati sembrano essere prodotti alimentari, libri e giocattoli, decidendo di stanziare un budget inferiore per gli acquisti allo scopo di risparmiare per tasse e bollette.
È indubbio, però, che nonostante i cambiamenti apportati al proprio stile di vita a seguito della pandemia e nonostante la recente preoccupazione dovuta all‘aumento dei contagi in tutto il mondo, un po’ dappertutto quest’ anno si è tornati a vivere il Natale con maggiore distensione e a godersi i festeggiamenti con amici e parenti, adeguandosi a questa versione 2.0 di normalità.
Alessandra Caccavo – Palermo Post