No caro palermitano il City Football Group (CFG) non ci comprerà i nuovi Dybala, Pastore o Cavani. Non si progetterà una squadra che riempirà di talento la nazionale italiana, come quelle dal 2004 al 2011. Per capire cosa accadrà basta guardare a Troyes e Girona. E con buona pace di Luca Toni, no lo sceicco non compra il Palermo per fare un grande progetto. Tutta la multinazionale CFG è funzionale al Manchester City. Piaccia o non piaccia è così, scritto nero su bianco nella carta d’intenti del gruppo.
Il CFG attraverso le sue controllate europee fa crescere, direttamente nel calcio che conta, straordinari talenti, che una volta maturati saranno pronti a tornare alla corte di Manchester. Il Troyes, salvezza comoda in Ligue 1 francese (dopo la promozione dello scorso anno) è stato riempito di prestiti dal city, tutti con un’età che non supera i 24 anni, stessa cosa il Girona (101 calciatori in 3 anni). Sul fronte investimenti, discreti giocatori esperti, che rappresentano l’ossatura delle squadre. Ramy del Troyes è l’esempio di investimento massimo su un club satellite. Nessun nome da far girare la testa ai tifosi. Nessuna possibilità di competere con PSG, Real o Barcellona.
CFG e redbull due modelli diversi di multinazionali nel calcio
Non è un caso che i primi nomi che si accostano al Palermo sono giovanissimi talenti della galassia CIty, tutti bravi calciatori, mica brocchi, ma nella migliore delle ipotesi saranno in transito. Vazquez, Pastore, Nestorovsky sono suggestioni alla Ramy, magari un paio di esperti di buon calibro arriveranno. Che siamo un satellite non felice di esserlo arriva oggi per ammissione dello stesso presidente Mirri dalle pagine della Gazzetta dello Sport. Il presidente ha auspicato di far cambiare idea al CFG sul Palermo. Resta il fatto che non stiamo parlando di Baccaglini o Tuttolomondo, Mirri ci ha messo comunque in buone mani.
Palermo satellite del Manchester, per adesso va più che bene, siamo una città che non esprime una classe imprenditoriale in grado di fare calcio ai livelli che ci competono. Ma, purtroppo, abbiamo una tifoseria che chiede sempre +1 e che appena ha sentito la parola sceicco ha cominciato a sognare champions league e scudetto.
La multinazionale calcistica è una prospettiva interessante, sia come sistema che genera talenti su scala planetaria, sia se affrontata per affermare un brand nel mondo. Ma in questo caso diventa anche vincente. Ma avremmo preferito il modello RedBull, che ha più volte dimostrato di essere vincente. Un progetto nato per il brand e impiantato per vincere, ovunque si cimenti dal calcio alla formula uno.
Palermo non ha mezze misure
Allora perché non unirsi al coro degli entusiasti e andare contro corrente attirandosi le antipatie di una parte della tifoseria? Perché vi conosco da quando ho messo piede per la prima volta alla favorita (era la fine degli anni ‘70, un meraviglioso 3 a 0 contro la Pistoiese) e siete capaci di riempire uno stadio da 100.000 posti sulle ali dell’entusiasmo e non arrivare neanche a 5000 se facciamo un campionato di media o bassa classifica in serie A. In sostanza ritengo il progetto della multinazionale CFG inferiore alle aspettative di una piazza che non ha mezze misure.
Coloro che si sentono più tifosi degli altri chiamano la maggioranza dei tifosi “occasionali” o “strisciati” (perché da bambini hanno cominciato a tifare per chi vince), io li chiamo incontentabili. Ed è un po’ la natura del nostro popolo: viviamo in miseria sognando la nobiltà, senza capire che la nostra reale dimensione sta a metà tra le due. Esattamente dove ci collocherà lo sceicco.
Il problema è che per me che oggi sono scettico va benissimo così, sono tra quelli capaci di applaudire dopo una sconfitta contro il Cosenza, se la squadra ha dato l’anima. Mentre i più, che impiccherebbero chi osa criticare oggi, diserteranno il Barbera fischiando la squadra se a metà stagione saremo quarti o quinti in serie B a 20 punti dal Genoa o dal Cagliari. Semplicemente perché non hanno saputo percepire la nostra nuova reale prospettiva.
Simone Di Trapani – Palermo Post