Dopo l’agguato di ieri a minore, oggi sono scattate misure straordinarie da parte delle forze dell’ordine a Noto, in provincia di Siracusa. Perquisizioni e posti di controllo. Dalle prime ore di stamani è in corso un massiccio servizio che vede l’impiego di oltre 200 carabinieri, provenienti anche dalle altre province dell’Isola e con l’ausilio di militari della Compagnia di Intervento operativo del 12° Reggimento Sicilia, del Nucleo cinofili di Nicolosi (Catania) e dello Squadrone eliportato Cacciatori di stanza a Sigonella. Al momento sono state rinvenute diverse armi, relativo munizionamento e ingenti somme di denaro. Sono al vaglio le posizioni di diverse persone, soprattutto nella comunità dei camminanti.
I Camminanti
I camminanti sono una comunità nomade siciliana, che vive a Noto da Novembre a Febbraio, per poi girovagare per l’italia. Siciliani erranti che nel corso del tempo hanno sviluppato persino un loro dialetto, miscelando siciliano e italiano. E Potrebbe esserci proprio una lite all’interno della comunità alla base del tentativo di omicidio del17enne avvenuto a Noto. I carabinieri hanno visionato le immagini degli impianti di video sorveglianza della zona, scoprendo che prima dell’agguato si era verificata una lite tra due gruppi di ragazzi. Un violento scontro tra appartenenti alla comunità nomade dei Camminanti, come la vittima, che probabilmente avrebbero abusato di alcool.
Il giovane, secondo una prima ipotesi, sarebbe salito in auto con i familiari ed un altro ragazzo avrebbe esploso più colpi di pistola, uno dei quali ha colpito il minore alla testa. Le indagini dei carabinieri sul diciassettenne sarebbero rese difficili dalla scarsa collaborazione dei testimoni che erano con lui in auto. Il ragazzo é ricoverato in coma irreversibile, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Garibaldi Centro di Catania. il 17enne é stato sottoposto a un delicato intervento di neurochirurgia. Come di prassi, viste le drammatiche condizioni del 17enne, dopo il ricovero é stata convocata la commissione per l’accertamento della sua eventuale morte cerebrale.
Roberta D’Asta – Palermo Post