Gandolfo Placa, pilota di Collesano, assolto in appello dall’accusa di lesioni per l’incidente del 2018 durante “Copilota per una notte”, in cui un bimbo fu ferito.
Si chiude con un’assoluzione in appello una lunga e complessa vicenda giudiziaria nata da un incidente avvenuto durante una manifestazione sportiva a Collesano nel 2018. Gandolfo Placa, pilota locale con numerose partecipazioni ai Rally storici, è stato scagionato dalla Corte d’Appello di Palermo dall’accusa di lesioni personali stradali nei confronti di un minore, ribaltando completamente la sentenza di primo grado. Una decisione che mette fine a quasi sette anni di iter processuale e restituisce serenità al pilota madonita.
L’Incidente del 2018: la Rotoballa e il Muretto Maledetto
I fatti risalgono al 16 agosto 2018, durante la quarta edizione della manifestazione “Copilota per una notte”, un evento che si svolgeva lungo un circuito cittadino ricavato tra le vie di Collesano. La rassegna permetteva al pubblico di provare l’emozione di salire a bordo di auto da rally come copiloti, accanto a piloti esperti. T
ra questi c’era Gandolfo Placa, alla guida della sua Opel Ascona. Durante il quinto giro dell’esibizione, a causa di un’anomalia non meglio specificata, l’anteriore sinistro dell’auto colpì una rotoballa di sicurezza posta all’ingresso di un ponticello. L’urto fu tale da frantumare il muretto in pietra del ponte. Uno dei blocchi di pietra colpì un bambino di otto anni, che in quel momento si trovava alle spalle del muretto, in un’area che, secondo quanto emerso, era stata individuata dagli organizzatori come pericolosa. Il piccolo, che era stato affidato dai genitori alla mamma di un amichetto, fu immediatamente soccorso e trasportato in ambulanza all’Ospedale di Cefalù in codice giallo. Quella che doveva essere una serata di festa e sport si trasformò così in un incubo.
Dal Processo all’Assoluzione: la Lunga Battaglia Legale
L’incidente diede origine a un’indagine della Procura della Repubblica di Termini Imerese, con il sequestro del veicolo, l’acquisizione di documenti e immagini e la raccolta di testimonianze. Ne scaturì un procedimento penale a carico di Placa per lesioni personali stradali. Il processo iniziò il 7 giugno 2021 presso il Tribunale di Termini Imerese, con la costituzione di parte civile del padre del minore.
Dopo un lungo dibattimento, che vide l’audizione di numerosi testimoni (sia dell’accusa che della difesa, tra cui un consulente tecnico che ricostruì la dinamica), il Tribunale di Termini Imerese, il 16 giugno 2023, ritenne colpevole l’imputato. Accogliendo la richiesta della Procura, a cui si associò la difesa di parte civile, e contrariamente alle conclusioni dell’avvocato difensore Vincenzo Fiore (Foro di Termini Imerese), che chiedeva l’assoluzione, il giudice condannò Placa a due mesi di reclusione (pena sospesa), con la concessione delle attenuanti generiche, applicando la sanzione accessoria della sospensione della patente per due anni e la condanna al risarcimento del danno.
L’avvocato Fiore, non soddisfatto dell’esito, propose appello, contestando la decisione di primo grado con plurimi motivi. All’udienza del 4 aprile 2025, la seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo ha accolto le argomentazioni difensive, riformando totalmente la sentenza e assolvendo Gandolfo Placa, revocando anche le statuizioni civili e la pena accessoria. “Abbiamo fin dall’avviso delle conclusioni indagini contestato con forza l’ipotesi accusatoria della Procura”, ha affermato l’avvocato Fiore. “Confidavamo in un esito diverso già in primo grado e oggi c’è soddisfazione per l’assoluzione pronunciata dalla Corte d’Appello di Palermo che finalmente rende giustizia e serenità al mio assistito”.