Ammalarsi di covid in provincia, dove si è cittadini di serie B

Simone Di Trapani
da Simone Di Trapani
3 Minuti di lettura

Impennata di contagi senza precedenti nella provincia di Palermo, con il 20% di positivi ai tamponi, diversi dei quali falsi negativi. Cluster familiari, tracciamento saltato e file dalle due di notte per fare il tampone alla fiera del mediterraneo. Pressione sui nosocomi aumentata significativamente e medici di base che non riescono a fare fronte al numero di pazienti isolati in casa, che hanno come unico referente proprio loro.

Pubblicità

Ma questa non è la situazione peggiore, purtroppo esiste la provincia e l’enorme distanza qualitativa di servizi con la Città. E quelli sanitari non fanno eccezione. Se un vaccinato alla fiera può farsi un tampone gratuito, un vaccinato in uno degli altri 81 comuni della provincia non può far altro che rivolgersi alla farmacia dove è possibile fare i tamponi solo a pagamento ed il prezzo varia da paese a paese, da 12€ a 25€ fino a 60€ per un molecolare a domicilio, che visto l’assenza dell’Asp può essere fatto solo rivolgendosi a privati. Su internet una scatola di 25 test (i medesimi che usano le farmacie) costano 67€, circa 3€ cadauno che viene rivenduto dalle farmacie sul territorio da 4 a 20 volte il costo in rete.

Nel frattempo chi vive usufruendo di servizi di serie B (pur pagando le stesse tasse di chi vive in città) deve pure ascoltare le favolette di politici che si riempiono la bocca di “rafforzamento della medicina territoriale”, senza, però, mettere mano al portafoglio per erogare risorse, il grosso delle quali rimane in campo alle strutture commissariali dette Hub, quelle per cui bisogna mettersi in fila dalle due di notte per fare un tampone gratuito.

E mentre in città si corre ai ripari di tutta fretta, cercando di allestire un altro centro tamponi presso l’istituto zooprofilattico, chi ha la sfortuna di essere domiciliato in provincia continua ad essere un cittadino di serie B.

Persino se vuole vaccinarsi e si prenota non ha assicurata la dose e se si presenta all’orario previsto dalla prenotazione trova il centro vaccinale chiuso, telefona e una voce irritata risponde che le prenotazioni non valgono niente, meglio andarsi ad assembrare nel centro commerciale più vicino, senza prenotazione sperando di trovare una dose disponibile.

Il Covid ha tracciato un solco di civiltà tra nord e sud del mondo, ma anche tra città e provincia, sancendo definitivamente che chi vive distante dalle metropoli è un cittadino di serie b.

Simone Di Trapani – Palermo Post

Condividi Articolo
1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.