L’associazione Codici ha elogiato il pronunciamento dell’Arbitro Bancario Finanziario riguardo a una frode subita da una cliente di ING Bank, in un caso di caller ID spoofing. La truffa è iniziata con una chiamata da un presunto operatore ING Bank che ha avvertito la cliente di operazioni fraudolente sulle sue carte di credito e debito, con la chiamata proveniente da un numero ufficiale della banca, non sollevando sospetti. La cliente ha seguito le istruzioni dell’operatore, fornendo le ultime quattro cifre delle sue carte per verificarne l’autenticità. Poco dopo, si è resa conto che erano stati effettuati prelievi non autorizzati e ha denunciato il caso alle autorità.
Nonostante la banca inizialmente non riconoscesse le ragioni della cliente, il ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario ha portato a una vittoria in cui è stato disposto il rimborso dell’intero importo sottratto. Questa decisione è stata considerata importante e controcorrente, poiché spesso le vittime di truffe bancarie vengono ritenute responsabili.
L’associazione Codici sottolinea che i clienti ricevono comunicazioni dalle banche attraverso canali ufficiali e quindi è logico che si fidino e seguano le istruzioni degli operatori. Invece di chiedere ai clienti di diventare esperti informatici per smascherare le frodi, l’associazione sottolinea l’importanza di migliorare i sistemi di sicurezza delle banche per proteggere i clienti e intervenire tempestivamente per la loro tutela.
Questo caso potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase in cui si presta maggiore attenzione ai consumatori. Tuttavia, l’associazione ricorda l’importanza di rimanere vigili, anche di fronte a comunicazioni apparentemente ufficiali, e di proteggere i propri dati personali.