Nelle scorse settimane il tentativo di penetrare all’interno di Palazzo Chigi e l’assalto guidato da Forza Nuova alla sede della Cgil a Roma dopo la manifestazione contro il green pass tenutasi lo stesso giorno, hanno attirato l’attenzione e l’indignazione di molti per l’eccessiva violenza degli atti compiuti.
Tra i manifestanti, anche vertici nazionali e locali di Forza Nuova. A seguito dei fatti e dell’arresto di Giuliano Castellino, Roberto Fiore e il palermitano Massimo Ursino, entrambi membri del partito neofascista, la Cgil ha indetto una mobilitazione nazionale con manifestazioni fuori da tutte le sue sedi presenti in tutta Italia .
Negli ultimi giorni, la possibilità di scioglimento di Forza Nuova, ha alimentato diversi dibattiti.
La richiesta è arrivata dal segretario generale del sindacato Maurizio Landini, appoggiato dai partiti di centro sinistra che lo hanno sostenuto con diverse mozioni.
Proprio ieri, l’aula del Senato ha approvato l’ordine del giorno unitario di Pd, M5S, Leu e Italia viva che impiega l’esecutivo a “valutare le modalità per dar seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Fn e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione fascista, artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana”.
Sono due le possibili strade da seguire secondo la legge Scelba del 1952:la prima a seguito di una sentenza non necessariamente passata in giudicato, la seconda attraverso un decreto legge di straordinaria necessità e urgenza, adottato dal governo.
In ogni caso, diverse iniziative sono state messe in atto per sostenere lo scioglimento di Forza Nuova.
Sabato 23 ottobre alle ore nove a Trappeto, una delle poche cittadine con una presenza organizzata di Forza Nuova in provincia di Palermo, si svolgerà una manifestazione dal titolo “Mai più fascismo” per richiedere la chiusura della sede locale del partito neofascista.
Alla protesta, organizzata da “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e dalla rivista “Il Tarlo” hanno aderito anche i sindaci del Golfo, la Cgil e numerose associazioni tra cui l’Anpi e Libera.”
Alla Cgil-dice Giovanni Impastato,fratello di Peppino-va tutta la nostra solidarietà.
“Facciamo appello a tutte le forze democratiche affinché affrontino con decisione il problema della presenza e della violenza delle forze che si rifanno al fascismo sciogliendole subito e chiudendo le loro sedi”.
Alessia Di Ranno – Terrasini Post