Per la prima volta, non in 12 anni, come ha ricordato oggi Edy Tamajo durante il convegno “Sviluppo economico e Made in Sicily quale è la Sicilia del futuro” alle Terrazze del Charleston di Mondello, ma dopo oltre un secolo l’Ex Stabilimento Fiat di Termini Imerese potrebbe diventare il primo di una casa automobilistica diversa dalla Fiat in Italia. Aprendo il nostro paese ad investimenti esteri in uno dei mercati strategici per l’economia del pianeta e l’ipotesi di un reale rilancio del polo industriale di Termini Imerese, che era nato proprio attorno alla fabbricazione di automobili.
“Dopo 12 anni questo governo regionale insieme al ministro Urso pubblicherà un bando per assegnare l’area dell’ex Fiat di Termini Imerese. Noi non facciamo il tifo per nessuno. Ma Termini Imerese merita un rilancio industriale dopo tanti anni di brutti ricordi”. Così l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, presente anche il governatore Renato Schifani. Quindi se a Termini Imerese si ricominceranno a costruire automobili si verificherà qualcosa di rivoluzionario in questo paese. La fine del monopolio della fabbrica Torinese, ormai multinazionale con sede in Olanda, sul territorio italiano.
Chiaramente l’assessore Tamajo non può fare il tifo per nessuno, nelle sue lodevoli intenzioni il rilancio produttivo e quindi occupazionale di un intero territorio. Ma noi facciamo il tifo affinché si possa dare centralità produttiva e distributiva alla Sicilia, proprio nel mercato dell’auto, quella sfida lanciata per volontà di Mimì La Cavera a cui la famiglia Agnelli e la Fiat non hanno voluto credere fino in fondo, ma che altre case automobilistiche potrebbero vincere. Rimane il fatto che per la prima volta, questa si in 12 anni, la zona industriale di Termini Imerese è stata messa al centro dell’agenda politica di un governo regionale.