Strage di Altavilla confessa dinnanzi agli inquirenti la figlia maggiore di Giovanni Barreca, il muratore di cinquantaquattro anni che ha sterminato la propria famiglia in preda al fanatismo religioso.
Si pensava fosse sopravvissuta alla strage di Altavilla compiuta dal padre e da una coppia di complici, invece la maggiore delle figlie del muratore di Altavilla Milicia ha confessato agli inquirenti di aver partecipato al massacro della propria madre e dei due fratelli di sedici e cinque anni. Dopo giorni di silenzio, la ragazza ha confessato davanti ai giudici del tribunale dei minori di Palermo di aver partecipato alle torture e all’omicidio plurimo, di cui adesso è accusata.
“Il rito collettivo era cominciato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e la coppia formata da Massimo Carandente e Sabrina Fina. Erano tutti preda di un delirio mistico”, ha dichiarato il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio che, insieme alla procuratrice del Tribunale dei Minori di Palermo Claudia Caramanna coordina le indagini sulla strage di Altavilla Milicia.
Strage di Altavilla: Rifarei Tutto
“Credo in Dio e nei Demoni” avrebbe detto la ragazza davanti la procuratrice Caramanna. La ragazza ha raccontato che all’inizio avrebbero tentato di liberare madre e fratelli dal diavolo con la preghiera. Ma non avendo sortito effetti sarebbero passati alla forza. Insieme al padre e ai complici avrebbe torturato la madre, a quel punto contraria ad andare avanti. La povera Antonella Salamone sarebbe stata colpita più volte con una padella, con l’attizzatoio del camino ed ustionata con il fono. “Rifarei tutto” – ha affermato la ragazza che ha partecipato alla strage di Altavilla – “avevano ragione loro”. Stessa sorte è toccata ai fratelli, seviziati e torturati, prima di essere soffocati.
Oggi sarà svolta l’autopsia sui corpi delle vittime che potrà chiarire ulteriormente i contorni della strage di Altavilla. Mentre ieri sera nel paese alle porte di Palermo si è svolta una fiaccolata per ricordare le vittime.