Neanche i saldi invernali riescono a invertire la tendenza negativa del commercio in Sicilia. I negozi di vicinato, già provati da anni di crisi economica, registrano un calo delle vendite che secondo i dati di Confesercenti raggiunge il 20% rispetto all’anno scorso nelle città metropolitane come Palermo, Catania e Messina. La situazione è ancora più grave nei piccoli comuni, dove il commercio locale soffre maggiormente per il cambiamento delle abitudini dei consumatori.
Un calo confermato dai dati
L’allarme era stato lanciato già durante le festività natalizie e trova ora conferma nelle prime settimane di sconti invernali. «Ci aspettavamo una netta ripresa che invece non c’è stata», commenta amareggiato Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia.
Le cause di questa situazione sono molteplici:
- Cambiamento delle abitudini di consumo, con una crescente preferenza per gli acquisti online.
- La concorrenza del Black Friday, che anticipa le offerte e svuota il periodo dei saldi tradizionali.
- La crisi economica, che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, già gravate da inflazione e bollette in aumento.
Incontro tra istituzioni e associazioni
Per affrontare questa crisi del commercio locale, l’assessore regionale alle attività produttive, Edy Tamajo, ha incontrato i rappresentanti di Confcommercio presso la sede di via degli Emiri a Palermo. Tra i partecipanti, la presidente provinciale Patrizia Di Dio e il direttore Vincenzo Costa, che hanno portato sul tavolo le istanze degli esercenti siciliani.
Tamajo ha sottolineato l’urgenza di misure strutturali, spiegando che il settore non può più contare su interventi temporanei o azioni “spot”. «Servono risposte concrete e durature per un settore cruciale dell’economia siciliana», ha dichiarato l’assessore, ribadendo il proprio impegno a lavorare con associazioni di categoria e operatori per individuare soluzioni efficaci.
Le proposte per il rilancio
Tra le proposte emerse durante l’incontro:
- Attivazione di fondi regionali per sostenere i negozi di vicinato, con particolare attenzione alle aree più colpite dalla crisi.
- Promozione di eventi locali per incentivare gli acquisti nei negozi fisici, valorizzando i centri storici e le tradizioni siciliane.
- Agevolazioni fiscali per gli esercizi commerciali in difficoltà, al fine di alleggerire i costi di gestione e favorire nuovi investimenti.
L’assessore Tamajo ha inoltre garantito il proprio impegno nel dialogo con l’assessore al Bilancio, Alessandro Dagnino, per cercare risorse da destinare al comparto.
Un settore cruciale per l’economia e la comunità
I negozi di vicinato rappresentano non solo una parte essenziale dell’economia siciliana, ma anche un elemento chiave per la coesione sociale e la vitalità delle comunità locali. Tamajo ha ribadito che il commercio locale è un “motore economico” da proteggere e valorizzare, sottolineando come la sua crisi abbia ripercussioni profonde sia sul piano occupazionale sia sulla qualità della vita nelle città e nei piccoli centri.
Le difficoltà del commercio in Sicilia
Il calo delle vendite non è un problema recente. Dal 2019, le difficoltà economiche si sono accumulate a causa di una serie di fattori, tra cui:
- La pandemia di Covid-19, che ha accelerato il passaggio agli acquisti online.
- L’aumento dei costi di gestione per gli esercenti, tra cui affitti, tasse e bollette.
- La mancanza di strategie di rilancio a lungo termine per il commercio locale.
Queste problematiche richiedono un approccio sistemico e coordinato tra istituzioni, associazioni e operatori economici.
La voce degli esercenti
Molti commercianti siciliani esprimono preoccupazione per il futuro del settore. «Le vendite sono crollate, e ormai facciamo fatica a coprire le spese fisse. Senza un intervento concreto, molti negozi rischiano di chiudere», racconta un commerciante di Palermo.
C’è anche chi propone soluzioni innovative: «Dobbiamo puntare sulla digitalizzazione e su esperienze di acquisto più attrattive per i clienti, ma per farlo abbiamo bisogno di sostegno economico e formazione», spiega un’esercente di Catania.
La crisi dei saldi in Sicilia riflette un quadro più ampio di difficoltà che il commercio di vicinato sta affrontando a livello regionale e nazionale. Il calo delle vendite del 20% è un segnale preoccupante, ma l’impegno delle istituzioni, come dimostrato dall’assessore Tamajo, rappresenta un primo passo verso una possibile ripresa.
Servono interventi strutturali, collaborazione tra pubblico e privato, e un piano strategico che valorizzi il commercio locale, affinché possa tornare a essere il cuore pulsante delle comunità siciliane.