Salta il presidente della Rap. É rottura tra Italia Viva e Orlando.

Redazione
da Redazione
3 Minuti di lettura

Salta il presidente della Rap. Dopo la bocciatura del pano triennale delle opere pubbliche ieri in consiglio comunale, possibile grazie all’astensione dei consiglieri comunali di Italia viva, arriva oggi la reazione della maggioranza che attraverso due dimissioni tecniche fa decadere il Cda della Rap. Azienda guidata da Norata, considerato vicino ad Italia Viva.

Pubblicità

Due dimissioni nel Cda di Rap, azienda che si occupa della gestione dei rifiuti a Palermo, e così decade l’intero Consiglio d’amministrazione: dicono addio Alessandra Maniscalco Basile e Maurizio Miliziano. ”

Nel ringraziare i due componenti del CdA per il lavoro svolto – afferma l’assessore comunale ai rapporti con Rap Sergio Marino – occorre prendere atto del fatto che é necessario un radicale cambio di passo nell’azienda che ha certamente più di altre un impatto immediato e diretto nel quotidiano di tutti i cittadini, sulla qualità della vita, sull’ambiente e sul decoro.

Un cambio di passo – ancora Marino – che non può non partire da una governance adeguata, all’altezza delle aspettative che l’Amministrazione e tutti i cittadini ripongono”. L’addio dei due componenti del Cda e le parole di Marino arrivano dopo la rottura tra il sindaco, Leoluca Orlando e i consiglieri comunali di Italia viva che si sono astenuti ieri sul Piano opere pubbliche varato dalla giunta e bocciato dal consiglio comunale. Alla guida di Rap c’era, infatti, Giuseppe Norata, considerato vicino a Italia viva.

Salta il Presidente della Rap

“Tra me e il sindaco Orlando non c’e’ stato mai un feeling perfetto, A gennaio avevo pianificato le mie dimissioni che ho congelato in relazione ad un’apertura del Comune. Entro marzo il socio unico di Rap aveva preso determinati impegni – Pef Tari, ricapitalizzazione, pagamento dei 40 milioni di vecchi crediti – che non ha rispettato.

Niente di niente. Da un punto di vista personale e aziendale mi sento sereno perché ho dato il massimo, nella quasi totale assenza dell’amministrazione comunale. Non ho fatto mai questa scelta per motivi economici – aggiunge Norata – il mio compenso e’ stato di 7 mila euro l’anno lorde. Ne ho pagate 8 mila per le sanzioni dovute al fatto che ho portato i rifiuti a Bellolampo. Ho svolto il mio servizio con coscienza. Alla fine sono stato sacrificato per lanciare un messaggio politico ad una parte politica del consiglio comunale”.

Lorenzo Asta – Palermo Post

 

Condividi Articolo
3 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.