Dopo la batosta di Palermo il campo progressista ci riprova in Sicilia, ma questa volta lanciando una rapidissima campagna per le primarie di coalizione che si svolgeranno sabato 23 luglio.
Oggi all’Ars c’è stata la presentazione delle primarie primarie dei progressisti. “Un percorso unitario e condiviso per scegliere il prossimo candidato presidente della Regione siciliana” Afferma il segretario del Partito Democratico siciliano Anthony Barbagallo “È ora di riscrivere il futuro della nostra isola, all’altezza dei bisogni dei siciliani. State pronti, il vento del cambiamento sta soffiando”. Conclude Barbagallo. Che con toni ottimistici punta a presentare entro il 30 giugno il candidato unico del Partito Democratico, scommettendo su una coesione ancora lontana da venire.
Poco dopo infatti arrivano le prime perplessità per voce di Antonio Rubino Coordinatore della segreteria e portavoce di Leftwing, l’area che fa capo a Matteo Orfini.
“In queste settimane abbiamo assistito alle decisioni assunte dal segretario regionale Barbagallo in merito al percorso per la selezione del candidato presidente senza interferire nel delicato lavoro politico che si stava compiendo. Pur tuttavia abbiamo più volte manifestato le nostre perplessità e al contempo la necessità di avviare un percorso unitario dentro il partito siciliano, percorso che ad oggi non c’è. Restiamo convinti che per vincere la sfida in Sicilia sia necessario che il Pd si presenti compatto e unito e che i nodi di natura politica che abbiamo posto al segretario regionale siano affrontati il prima possibile. In tal senso le affermazioni di Barbagallo, che parlano di un partito coeso, non solo ci stupiscono ma al contempo ci addolorano perchè hanno il sapore dello sberleffo, atteggiamento che non pensiamo di meritare”. Conclude Rubino.
Strada tutt’altro che in discesa quella delle primarie lampo dei progressisti siciliani, le prossime saranno ore spasmodiche nel tentativo per il partito democratico di contrapporre una candidatura unitaria a quelle del movimento cinque stelle e di Claudio Fava.
Lorenzo Asta – Palermo Post
Io non li chiamerei neppure progressisti. Ho sempre votato per la sinistra, escludendo gli estremismi. Secondo me hanno fatto un grande errore preferendo i 5 Stelle ai veri riformisti europeisti, quelli che avevano ottenuto oltre il 40% dei voti e fatto entrare il PD nel partito Socialista europeo. Bisognava mettere alla prova i grillini che, una volta al governo, hanno fatto solo disastri ed invece di combattere la Casta, hanno dimostrato di essere anche peggio. Ho sentito la Serracchiani dire ” Mai con Renzi”, poi la Bonafede dire ” Pronti ad unirci a Renzi, poi Letta dire ” Ci uniremo a Renzi, Calenda, ecc ma…confermando l’ alleamza coi 5 Stelle e Conte! Proprio una grande intesa!